DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Giuseppe Guastella per il Corriere della Sera - Estratti
Alla fine, il concorso internazionale per il progetto della nuova Biblioteca europea di informazione e cultura di Milano è stato vinto dal migliore elaborato, da quello che lo meritava più di ogni altro, e il fatto che i commissari potessero conoscere gli architetti che lo avevano ideato e quelli degli altri 39 elaborati candidati non ha inciso sulla loro decisione: è la linea di difesa delle archistar Stefano Boeri e Cino Zucchi per i quali la Procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari per turbativa d’asta e falso.
«Ho esposto nel dettaglio le mie considerazioni circa i fatti che mi vengono contestati, attendo con fiducia le valutazioni del gip» dichiara con un sorriso forzato l’ideatore del Bosco verticale di Milano, considerato il più bel grattacielo del mondo.
Null’altro, dopo le due ore che ha trascorso davanti al gip Luigi Iannilli per l’interrogatorio preventivo con il quale il giudice che, come vuole la norma Nordio, deve valutare se c’è il rischio o no che possa reiterare i reati di cui è accusato e, di conseguenza, se metterlo o no agli arresti domiciliari come chiedono i pm Giancarla Serafini, Paolo Filippini e l’aggiunto Tiziana Siciliano.
I magistrati non entrano nella valutazione del progetto, perché vince quello che incontra il gusto insindacabile, tecnico e artistico, dei cinque componenti della commissione giudicatrice nominata dal Comune di cui Boeri è presidente. Ma, ricordano, la legge dice che commissari e concorrenti devono denunciare conflitti di interesse, che tra loro non ci possono essere rapporti di conoscenza o di lavoro ed eventuali contatti durante il concorso.
Dato che, secondo le indagini della Guardia di Finanza, conflitti e interferenze ce ne sono stati, e nessuno è stato denunciato, e che nell’estate 2022 a vincere il concorso è stato il progetto Baukuh-Onsitestudio al quale ha partecipato anche l’architetto Pier Paolo Tamburelli (anche per lui sono stati chiesti i domiciliari), che ha avuto contatti con Boeri e Zucchi, scattano i reati di turbativa d’asta e falso.
Nell’interrogatorio, assistito dall’avvocato Francesco Mucciarelli, Boeri ha negato di aver incontrato i concorrenti, per Tamburelli fornendo elementi che a suo parere smentirebbero i pm.
Se dalle chat sequestrate l’accusa trae la convinzione che Boeri e Zucchi sapevano chi aveva elaborato i singoli progetti, la difesa delle archistar ribatte che dopo tanti anni di esperienza commissari di tale livello sono in grado di intuire già dallo stile chi ha redatto un progetto senza che per questo vengano violate le regole. I pm sul punto sono irremovibili: la conoscenza del progettista deve far escludere il progetto, anche se è il migliore. Boeri ha anche dato la sua versione su perché alcuni messaggi di chat sono stati cancellati.
«C’è stato un comportamento lineare in tutta la giuria», assicura Cino Zucchi dopo aver risposto per un paio d’ore alle domande di gip e pm ai quali è convinto di aver «chiarito tutti i dubbi» dimostrando «il rigore del mio comportamento».
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emilio battisti articolo del fatto quotidiano agosto 2022 boeri zucchipier paolo tamburelli
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