"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……
Federico Berni per il Corriere della Sera
Stazione Centrale, notte fonda. C' è una donna terrorizzata che chiede aiuto, in lacrime, appena scesa di corsa da una jeep rossa. Dietro di lei, un uomo, ubriaco e violento, che inveisce e la rincorre. Alla scena assiste un gruppo di immigrati, tra i tanti che hanno eletto le piazze e i giardini attorno al principale scalo ferroviario del capoluogo lombardo come luogo di bivacco. Si staccano due persone. La aiutano.
L' uomo torna in macchina, fuori di sé, furioso, accecato dalla rabbia e dall' alcol. Mette in moto, e investe uno di loro. Per poco non lo uccide. Il ferito viene portato in ospedale.Ha riportato ferite profonde e fratture varie, ma non è in pericolo di vita.
A intervenire in soccorso della donna, una 35enne di origini arabe, ma nata a Milano è un nordafricano. Si chiama Isem Ibrahiem, ha 33 anni ed è clandestino. Nonostante il comportamento da eroe ha precedenti: qualche giorno fa avrebbe aggredito un marocchino sempre nei pressi della Stazione Centrale. Ed ha anche una storia di alcolismo alle spalle. Insomma uno dei tanti che tirano a campare nella zona, che però non si è tirato indietro, in una situazione che a molti avrebbe messo paura.
Il suo investitore, Carlo Servodio, milanese di 38 anni (lui sì noto alle forze dell' ordine per vari trascorsi con la giustizia) è stato arrestato poco distante. È accusato di lesioni gravi, oltre che di guida senza patente e in stato di ebbrezza, ma la Procura sta valutando la possibilità di aggravare l' accusa in tentato omicidio.
La vittima ne avrà di sicuro per oltre 40 giorni. Frattura esposta di tibia e perone, lussazione della spalla, varie costole fratturate, trauma cranico, contusioni varie. Ma poteva andargli peggio. Servodio lo ha investito con una jeep Renegade. La stessa macchina in cui, pochi minuti prima, la donna sarebbe stata presa per i capelli dal 38enne pregiudicato. I due, secondo quanto riferito dalla stessa, si frequentano da qualche tempo.
Dopo una serata trascorsa nei locali glamour di corso Como, una delle strade simbolo della vita notturna milanese, la situazione tra i due si scalda. Una lite, i toni che si alzano, forse per motivi di gelosia, e poi l' uomo che la prende per i capelli. A lei non resta che uscire, scappare, correre, invocare l' intervento di qualcuno.
Trova due salvatori, il libico Ibrahiem, che si mette fra lei e il suo aggressore, e un amico del primo, un ragazzo marocchino poco più che ventenne.
Ad assistere ci sono vari testimoni, mentre la polizia blocca l' italiano in via Vitruvio. Ha un tasso alcolemico doppio rispetto al consentito. Avrebbe anche gridato frasi razziste, prima di finire in cella.
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