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Giuseppe Baldessarro per “la Repubblica - Bologna”
"Ho perso la testa, mi dispiace, non volevo fare quello che ho fatto". Ha gli occhi gonfi di lacrime mentre confessa l'omicidio, il 16enne che ha accoltellato Fabio Cappai, operaio di 23 anni ucciso a Castel del Rio venerdì notte. Il ragazzo ha ammesso tutto.
Ha raccontato ai carabinieri la lite verbale, poi la rissa e infine i fendenti con i quali ha assassinato quel giovane solo di poco più grande di lui. "Ha fornito la ricostruzione puntuale dei fatti", dice il suo legale, l'avvocato Alberto Padovani di Imola.
La baruffa iniziale, poi degenerata, è partita da qualche battuta di troppo, da alcune occhiate, forse da uno sfottò: in paese dicono per un taglio di capelli strano, per un ciuffo bizzarro. Mancavano pochi minuti alla mezzanotte e Cappai in compagnia di altri due amici si trovava al centro sportivo del paesino nel cuore dell'appennino imolese.
Tra campi di calcio, pallavolo e tennis, con alle spalle un baretto dove nelle sere d'estate si ritrova l'intera comunità e, soprattutto, i più giovani. A poche decine di metri c'è piazza della Repubblica, con la chiesa, qualche albergo e un paio di locali.Tra il centro sportivo e la piazza c'è anche la stazione dei carabinieri.
I tre ragazzi più grandi e il gruppetto di sei o sette minori, di cui faceva parte il 16enne, hanno inziato a beccarsi, poi qualche parola di troppo, le mani e infine le coltellate. Il giovane omicida arrivava da Piancaldoli, una frazione di Firenzuola, in cima all'Appennino, provincia di Firenze.
Frequentava spesso Castel del Rio dove aveva alcuni amici coetanei, gli stessi presenti al momento del delitto. Venerdì sera c'è arrivato come sempre in motorino per fare serata, poi la rissa, le coltellate e la fuga in sella allo scooter.
Quando i carabinieri sono stati chiamati per l'omicidio ci hanno messo pochi minuti a raccogliere le testimonianze dei presenti e ad andarlo a prendere a casa, dove intanto era tornato. Lui, portato in caserma, ha immediatamente confessato: non sapeva che Cappai fosse morto.
Ha raccontato dove aveva buttato il coltello, cosa era successo, e persino le fasi della fuga, durante la quale si è anche fermato a una fontana per lavarsi dal sangue che aveva ancora addosso. La Procura dei minori gli ha notificato un fermo per omicidio volontario e ora si trava nel centro di prima accoglienza del carcere del Pratello a Bologna.
Per l'intera giornata di ieri i carabinieri hanno sentito e risentito i racconti dei ragazzi che erano al centro sportivo. Ogni dettaglio è stato raccolto per una ricostruzione quanto più possibile precisa. La magistratura vuol capire bene se vi siano altre responsabilità e il ruolo avuto, nelle diverse fasi, dagli altri ragazzi, senza escludere nulla.
Quella di Castel del Rio è una comunità profondamente scossa. Poco più di mille e duecento abitanti, che in estate crescono di numero accogliendo i tanti che scelgono il borgo per trascorrere le vacanze.
UN FIORE VICINO AL LUOGO DELL'OMICIDIO A IMOLA
Ieri non si parlava d'altro nei bar, per strada, nella piccola piscina che fa da centro estivo per bimbi e famiglie. C'era rabbia tra le persone, e soprattutto tra i più giovani, ancora increduli: "Quel gruppetto di ragazzini ultimamente era diventato fastidioso" , dicono al bar di piazza della Repubblica.
Sotto la tettoia del bar "B52" ragazzi e ragazze sono stati tutto il giorno a commentare l'accaduto: la morte di Fabio, "l'amico di tutti, che pensava solo al lavoro e scherzare con gli amici, era il secondo di tre fratelli, di una famiglia come tante".
Altri giovani hanno aspettato davanti alla caserma dei carabinieri il loro turno per essere sentiti. Gli adulti sulla panchina scuotevano la testa: " Un fatto di sangue qui non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale".
Il sindaco Alberto Baldazzi faceva fatica a parlare: "Siamo tutti letteralmente sconcertati e addoloratissimi, è come se fosse successo a un nostro fratello. È un momento di grande tristezza e dolore". Poi ha aggiunto: "Ora serve forza e saldezza morale da parte di tutti per ricostruire la trama dell'amicizia e il senso di comunità, così forte a Castel del Rio". Stasera alle 21 davanti alla chiesa ci sarà una fiaccolata in memoria di Fabio.
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