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ORSI E RICORSI - IN GIAPPONE IL REDDITIZIO TURISMO NEL NORD-EST DEL PAESE, DOVE SI PUO’ AMMIRARE IL “KOYO”, SUGGESTIVO SPETTACOLO DEL FOLIAGE AUTUNNALE, E’ IN CRISI A CAUSA DI UNA SERIE DI AGGRESSIONI DA PARTE DEGLI ORSI BRUNI: DA APRILE, CINQUE PERSONE HANNO PERSO LA VITA IN ATTACCHI DI ORSI NELLA ZONA, CON 13 VITTIME A LIVELLO NAZIONALE NELLO STESSO PERIODO – IN ITALIA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO, MAURIZIO FUGATTI, VIENE MANDATO A PROCESSO DAL GIP (LA PROCURA AVEVA CHIESTO L’ARCHIVIAZIONE) PER L’ABBATTIMENTO DELL’ORSO M90: “E’ STATO UCCISO CON CRUDELTA’ E SENZA NECESSITA’…”
GIAPPONE, TURISMO IN CRISI PER 'INVASIONE' DI ORSI NEL NORD-EST
(ANSA) - TOKYO, 09 NOV - La recente serie di aggressioni da parte di orsi bruni ha messo in ginocchio il settore turistico nel nordest del Giappone nel periodo più redditizio dell'anno: quello del 'koyo', il suggestivo spettacolo del foliage autunnale.
Nella regione di Tohoku, infatti, le prenotazioni negli onsen - i tradizionali stabilimenti termali - sono crollate, segnalano gli operatori locali, mentre l'accesso a parchi e sentieri viene spesso sospeso dopo ogni avvistamento, e le autorità locali lanciano ripetuti appelli alla massima vigilanza. Il clima di allerta è particolarmente presente nella prefettura di Iwate, dove, dal mese di aprile, ben cinque persone hanno perso la vita in attacchi di orsi, su un totale di 13 vittime a livello nazionale nello stesso periodo.
orso bruno a caccia di salmone
L'impatto economico si è fatto sentire particolarmente in diverse cittadine della regione, dove i ryokan, le tradizionali locande, registrano continue cancellazioni, e alcuni onsen chiudono le vasche all'aperto per precauzione. Stessa situazione per la vicina prefettura di Akita. Il parco Senshu, una delle mete più battute per il foliage autunnale, è stato chiuso a fine ottobre dopo i ripetuti avvistamenti dei mammiferi.
Dall'inizio dell'anno sul territorio si sono contate quattro vittime. Nonostante il clima di tensione, altre mete turistiche provano a trovare metodi alternativi. Nella prefettura di Miyagi, il canyon di Narukokyo, al confine con Yamagata, continua ad attirare visitatori stranieri. Il comune di Osaki ha messo cartelli in quattro lingue: giapponese, inglese, coreano e cinese, e potenziato le pattuglie di sicurezza per segnalare eventuali presenze degli animali. Con la stagione turistica autunnale ormai compromessa e nessun segnale di ripresa delle presenze turistiche, spiegano i media locali, molte attività del Tohoku si preparano a fronteggiare un lungo inverno di incertezza, con "un'emergenza naturale" sempre più difficile da gestire.
«M90 ABBATTUTO CON CRUDELTÀ» IL GIP MANDA FUGATTI A PROCESSO
Estratto dell’articolo di Dafne Roat per il “Corriere della Sera”
Per gli animalisti era Sonny. Esemplare giovane, noto per le sue scorribande nei paesi — aveva l’abitudine di seguire le persone — era ritenuto pericoloso. Troppo per restare libero in natura. Il governatore Maurizio Fugatti, incassato il parere favorevole di Ispra, aveva proceduto senza indugi. Una firma in calce al decreto di abbattimento, era il 6 febbraio 2024, e poche ore dopo una squadra di forestali l’aveva individuato grazie al radiocollare e abbattuto. Una fine annunciata. Ma M90 è stato ucciso con «crudeltà e senza necessità».
«Tre colpi con un’arma lunga a funzionamento semiautomatico», ricordano gli esperti, i professori Cristina Cattaneo e Orlando Paciello. «Nessuno dei due proiettili è stato in grado di provocare la morte immediata dell’animale per evitare inutili sofferenze», si legge nel documento. L’orso non era stato narcotizzato. Ed è questo il punto da cui parte il giudice delle indagini preliminari Gianmarco Giua. Con un’ordinanza durissima, depositata ieri, ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura e ha ordinato l’imputazione coatta del presidente Maurizio Fugatti per la morte del giovane esemplare.
Secondo il magistrato, che ha accolto l’istanza di opposizione all’archiviazione presentata da Enpa, ci sono elementi indiziari per procedere per il reato di uccisione di animale con crudeltà e senza necessità.
Il giudice nel provvedimento si richiama a diverse pronunce della Cassazione e alle conclusioni dei due esperti, che hanno analizzato il referto dell’autopsia e hanno ricostruito la traiettoria dei proiettili, e parla di «plurimi colpi d’arma sparati per cagionare la morte dell’animale attingendone polmoni e fegato». Questo avrebbe causato un’emorragia interna. Secondo i consulenti di Enpa, M90 è sopravvissuto per molto tempo prima del decesso ed è morto tra «atroci sofferenze».
Nel provvedimento il magistrato chiarisce che l’uccisione del plantigrado, non solo non era necessaria, ma è avvenuta «in violazione delle cautele previste, causando sofferenze evitabili mediante l’adozione delle cautele del Protocollo del Pacobace e l’intervento obbligatorio dell’azienda sanitaria». Gli atti tornano sul tavolo della Procura quindi che avrà dieci giorni per procedere con l’imputazione. Il giudice inoltre ordina di iscrivere nel registro degli indagati il dirigente del Servizio foreste della Provincia, Giovanni Giovannini, e il direttore generale Raffaele De Col «che hanno dato esecuzione all’ordine illegittimo».
Fugatti non si scompone ed è pronto a difendersi. «Abbiamo agito nel rispetto delle leggi vigenti e avendo in primis a cuore la tutela dell’incolumità delle persone e la sicurezza», afferma il presidente […] Esultano le associazioni animaliste. […]
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