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Barbara Morra per “la Stampa”
Più che complici, fratelli. Gemelli. Identici. Spesso insieme, sempre alleati nel mettere a segno furti e rapine in case, un centinaio. Inseparabili anche ora che sono in carcere, a Mantova: Edmond e Eduard Trushi, trent’anni, origini albanesi, volti da bulletti nelle foto su Facebook con auto di lusso, Rolex d’oro e bevute al bar per soli uomini.
Appena l’altro ieri Edmond ce l’aveva quasi fatta a raggiungere il confine a bordo della sua Ford Mustang mentre il fratello era già stato fermato dai carabinieri di Saluzzo nella bella casa di Castiglione delle Stiviere sul lago di Garda. La fuga, attraverso la Lombardia, era durata 24 ore. Nella villa – spiega il colonnello Flavio Magliocchetti – c’erano gemme, diamanti, monili d’oro per 300 mila euro oltre a 24 mila in banconote.
La parte più preziosa del tesoro era nascosta bene: sotto il guano di piccioni viaggiatori che allevano fin da ragazzi. Il fatto di essere gemelli monozigoti ha dato del filo da torcere. I Dna sono uguali, salvo lievissime differenze, quelle che hanno permesso ai carabinieri del Ris di Parma di isolare il profilo genetico di Eduard. Tracce del suo sangue rimasero sulla divisa di un carabiniere che anni fa, con un collega, li intercettò a Saluzzo. I gemelli erano implicati in un’inchiesta per ricettazione.
I militari bloccarono Edmond ma Eduard tornò e liberò il fratello a suon di botte. Particolarmente difficili anche le indagini con metodi tradizionali: nelle immagini delle telecamere di Comuni, banche, negozi che tracciavano il passaggio dei due, appariva sempre lo stesso volto. Chi rubava e rapinava? I reati che attribuisce ai gemelli - senza distinzioni - la Procura di Cuneo sono una serie di furti tra Piemonte, Veneto, Friuli e Toscana.
EDMOND E EDUARD TRUSHI I GEMELLI DEL FURTO
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