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Lorenzo Longhitano per "www.fanpage.it"
Il sito a luci rosse Pornhub si è appena sottoposto a un'operazione di pulizia generale che ha portato alla cancellazione di milioni di video dai suoi server. Si tratta di tutti i video caricati nel corso degli anni da parte degli utenti non verificati della piattaforma, ovvero dall'assoluta maggioranza degli iscritti al sito. I video eliminati dal canto loro costituivano anch'essi la maggior parte dei contenuti ospitati sul portale: l'essersene liberati fa parte di un nuovo corso di Pornhub, che da ora in poi intende ospitare solamente clip delle quali è possibile tracciare la provenienza.
Le accuse del New York Times
Le origini indirette della vicenda risiedono in un reportage del New York Times di inizio dicembre che puntava i riflettori su un'accusa già rivolta in passato al portale: quella di non controllare a sufficienza l'origine dei contenuti ospitati e di ospitare e trarre profitto – seppur indirettamente – anche da video di abusi o di minori. In calce alle drammatiche testimonianze riportate nell'articolo, l'autore Nicholas Kristof proponeva una serie di soluzioni al problema che pochi giorni dopo sono state effettivamente annunciate dal sito: una era bloccare i download dei video per impedire che eventuali clip illegali potessero essere scaricate dagli utenti per poi essere caricate nuovamente sul portale o altrove; la seconda era impedire i nuovi caricamenti a tutti gli utenti non identificati.
Le misure adottate
Le misure adottate cambiano completamente la natura di Pornhub, che è potuto diventare il più grande nome del settore dell'intrattenimento a luci rosse anche per via della natura fortemente collaborativa dei contenuti ospitati sulle sue pagine. Permettere a chiunque di caricare e scaricare video dai server ha dato infatti il via a un proliferare di contenuti gratuiti che hanno attirato nuovi utenti, tra i quali altri iscritti disposti a fornire materiale originale o reperito altrove per guadagnare dal programma di affiliazione pubblicitaria del portale. In mezzo al circolo vizioso – è la denuncia della quale si è fatto portatore il New York Times – si è inserito un numero non meglio identificato ma non trascurabile di utenti disposti a caricare sul sito anche video illegali, contenenti tra le altre cose abusi, materiale ottenuto illecitamente e revenge porn.
All'allarme lanciato dalla testata è seguita la decisione di Visa e Mastercard di sospendere il loro sostegno al sito, impedendo così agli utenti di acquistare gli accessi Premium e i contenuti originali usando le loro carte e lasciando i gestori privi di una fondamentale fonte di introiti. Nel corso del weekend è arrivato un ulteriore giro di vite con la rimozione dei video già online ma pubblicati da utenti non verificati: secondo i conti riportati da Motherboard, Pornhub potrebbe aver rimosso quasi 9 milioni di video in pochi giorni; nella giornata di domenica il conto era di circa 13 milioni e mezzo, mentre nella mattinata di oggi è di appena 4,7 milioni.
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