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ECATOMBE ERASMUS - IN SPAGNA SI SCHIANTA L’AUTOBUS DEGLI STUDENTI ERASMUS: 13 RAGAZZE MORTE, LA FARNESINA: “ALMENO 7 SONO ITALIANE” - FATALE PROBABILMENTE UN COLPO DI SONNO DELL’AUTISTA (CHE E’ RISULTATO NEGATIVO AI TEST SU DROGA E ALCOL)

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Alessandro Oppes per “la Repubblica”

 

Tragedia di ritorno dalla festa d’inizio primavera, sull’autobus degli studenti Erasmus diretto a Barcellona. Ci sarebbero anche 7 italiane fra i 13 morti nel terribile incidente avvenuto all’alba nel punto maledetto dell’autostrada Ap7, vicino a Tarragona. L’unico nome confermato a tarda sera dalla Farnesina è quello di Valentina Gallo, 22enne studentessa di Economia di Firenze, era a Barcellona da due mesi e si sarebbe dovuta fermare in Spagna sino all’estate.

 

I ragazzi sono stati colti nel sonno. Erano le sei del mattino quando il pullman ha sbandato verso il lato destro della carreggiata toccando il guard-rail, l’autista ha sterzato bruscamente verso sinistra schiantandosi contro un’auto che arrivava in senso contrario e l’autobus si è rovesciato su un fianco.

 

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Le vittime, tutte ragazze, tutte studentesse Erasmus così come gli altri viaggiatori - 60 in totale, di diciannove nazionalità diverse, di tutta Europa ma anche Messico e Perù, Giappone e Nuova Zelanda, tra i 22 e i 29 anni d’età, rientravano nel capoluogo catalano dopo una notte di festa a Valencia, dove si era appena conclusa, con la tradizionale “cremà”, il rogo delle gigantesche statue di cartone, la cerimonia delle Fallas.

 

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A tarda sera, già realizzate quasi tutte le autopsie, non si conosceva ancora l’identità delle vittime: un lavoro complicato anche dal fatto che alcuni ragazzi non avevano i documenti. «Abbiamo avuto un incidente, ma io sono viva. Non preoccupatevi», ha fatto sapere ai genitori Annalisa Riba, studentessa di farmacia di 23 anni di Dronero, nel Cuneese, ricoverata a Tarragona in condizionigravi ma non critiche. Con lei c’era anche una compagna di corso torinese, Serena Saracino, 23 anni a Pasquetta. Sarebbe gravissima.

 

Tra i feriti anche Elena Maestrini, 21 anni di Gavorrano, in provincia di Grosseto, iscritta a Economia a Firenze, da due mesi a Barcellona. In tutto, i feriti sono 34, 9 ricoverati in gravi condizioni e tre in stato critico in diversi ospedali della provincia di Tarragona, non lontano dal luogo dell’incidente, avvenuto al chilometro 335 dell’autostrada Ap7 vicino a Tortosa, dove le autorità regionali hanno allestito in un hotel un centro di accoglienza per i sedici illesi e per i giovani che hanno riportato solo lievi contusioni. Il console generale a Barcellona Stefano Nicoletti ha subito fatto visita agli italiani negli ospedali.

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Poco chiara la causa della tragedia, attribuita dal ministro dell’Interno Jorge Fernández Díaz a un “errore umano”. L’autobus della compagnia “Autocares Alejandro” di Mollet del Vallés, in provincia di Barcellona era relativamente nuovo, appena tre anni, e secondo le prime verifiche in perfette condizioni, avendo superato di recente i controlli. L’autista, illeso, è risultato negativo ai test su alcol e droga. Dalla sua azienda ricordano che ha un’esperienza trentennale e che non ha mai avuto incidenti di rilievo. Serio e affidabile, assicurano.

 

È comunque accusato di omicidio colposo dai Mossos d’Esquadra, la polizia catalana. Cosa possa essere accaduto è dunque un mistero. Non si esclude un colpo di sonno. Dennis, uno studente olandese di 23 anni rimasto illeso, ha raccontato che poco prima dello scontro con l’auto che andava in direzione di Valencia (i due occupanti sono rimasti feriti), ha visto che l’autobus sbandava, andando a zig-zag. «Poi, dopo l’impatto, solo urla e panico».

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Josep Roncero, sindaco di Freginals, il paese più vicino al luogo della disgrazia, ha ricordato che in quello stesso punto dell’autostrada Ap7 sono avvenuti in passato altri incidenti, l’ultimo ormai molto tempo fa. In apparenza, non si tratta di una zona pericolosa: solo una leggera curva in un lungo rettilineo.

 

Il viaggio a Valencia era stato organizzato dall’associazione European Students Network per ragazzi dei principali atenei catalani, soprattutto la Universitat de Barcelona (dove da ieri sera è esposta una bandiera a mezz’asta, e oggi a mezzogiorno le vittime saranno ricordate con un minuto di silenzio) e la Universitat Autonoma de Barcelona.

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Per l’epilogo delle Fallas i cinque pullman erano partiti in carovana. Tutti in fila anche al ritorno, partiti alle 4 del mattino dal capoluogo del Levante spagnolo. L’autobus dello schianto mortale era l’ultimo a chiusura del corteo.