DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Estratto dell’articolo di Lirio Abbate per "la Repubblica"
Il vetro blindato divide Matteo Messina Denaro dalle tre sorelle che sono andate a trovarlo per la prima volta dopo l’arresto, nel carcere dell’Aquila. Ci sono Rosalia (che poche settimane dopo verrà arrestata per mafia), Bice e Giovanna. U siccu le rassicura sulla sua strategia, e con un filo di voce, quasi sussurrando, ma facendosi capire con l’aiuto del labiale, ripete: «Non mi pento».
[…] questa sua linea l’aveva già chiarita ai pm che lo hanno incontrato la prima volta in cella, affermando che non avrebbe collaborato, salvo fare lunghe e tortuose dichiarazioni in cui si discolpa di ogni omicidio, strage o delitto in cui è stato condannato definitivamente. Sostenendo pure che lui non è nemmeno affiliato a Cosa nostra e quindi dice di non essere un uomo d’onore.
MATTEO MESSINA DENARO E LA FIGLIA LORENZA
Scarica ogni responsabilità sul padre, Francesco Messina Denaro, amico di Riina. Questo modo di fare rientra nel personaggio mafioso che racconta bugie e non vuole “sporcare” il blasone dei Messina Denaro, tradendo Cosa nostra.
Il boss è consapevole che se parlasse potrebbe cambiare la storia del Paese e a chi glielo fa notare in cella, U siccu si limita a sorridere, e non risponde. Come se volesse vantare questo invisibile potere. È un personaggio che vive nel suo mito.
matteo messina denaro con montone
Il tumore lo sta corrodendo e lui vuole andare via senza tradire nessuna delle persone che per trent’anni lo hanno coperto e favorito. E lo hanno aiutato a nascondere il suo ricco bottino. Un tesoro a cui il procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio de Lucia e il suo aggiunto Paolo Guido stanno dando la caccia. Ma ha fatto male i conti: i complici, quelli dai colletti bianchi, sono già nel mirino degli inquirenti.
[…] Nonostante ciò, lui si sente sicuro: «Non mi tradisce nessuno».
[…]
I sentimenti non fanno parte della sua natura. Lo ha dimostrato il 26 aprile scorso, nel giorno del suo compleanno, quando è andata a trovarlo in carcere la figlia Lorenza, 26 anni. Ufficialmente è la prima volta che si incontrano. In latitanza non l’avrebbe mai cercata per parlarle.
Adesso ha davanti una ragazza che ha insistito per andarlo a trovare.
Lui è seduto dietro il vetro della sala colloqui. Lei è emozionata. Lui non lascia intravedere alcuna commozione, è freddo anche quando Lorenza lo chiama papà. In meno di un’ora di colloquio il boss le rinfaccia alcuni comportamenti che lei ha avuto quando era adolescente.
Dal modo con il quale il boss ricostruisce gli episodi del passato è come se l’avesse sempre controllata a distanza. E con tono freddo, ma pacato, chiede se ha ricevuto i regali che in questi anni le ha fatto recapitare, lamentandosi però di non aver mai avuto un segnale di «ringraziamento » […] Lorenza gli fa capire che erano regali costosi, afferma di averli presi, non li ha mostrati ma non li ha rivenduti. Li ha conservati.
Avrebbero tante cose da dirsi padre e figlia, il tempo nella sala colloqui è tiranno ma basta a Lorenza per non nascondere la gelosia di figlia per un’altra ragazza di Campobello di Mazara di cui ha parlato suo padre in messaggi e lettere. Parlano di una quasi coetanea cresciuta in una famiglia mafiosa, presa come esempio in lettere e messaggi scritti da Messina Denaro, il quale adesso prova ad aggirare la storia e si raccomanda di non dare retta a quello che legge sui giornali o sente in televisione.
MATTEO MESSINA DENARO E LA FIGLIA LORENZA
La figlia lo ascolta e poi gli spiega che ha riallacciato i rapporti con le zie, le tre sorelle di suo padre, con le quali aveva avuto forti discussioni in passato, dopo la sua decisione di lasciare la casa dei Messina Denaro, dove è stata costretta a vivere per diciotto anni con la mamma. Un modo per dirgli che è rientrata nella famiglia. Alla fine dell’incontro il boss la guarda in faccia e le dice che se vorrà il cognome di Messina Denaro all’anagrafe, lui non si opporrà. E adesso è una decisione che spetta solo a Lorenza.
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