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Carolina Saporiti per www.corriere.it
A febbraio l’Israel Defense Forces Home Front Command ha rilasciato l’omonima app Home Front Command che, grazie al GPS, traccia la posizione dei suoi utenti così da avvertire solo quelli in prossimità dei razzi e missili lanciati.
Localizzare il pericolo
Oltre a essere veloce, l’obiettivo primario è di localizzare il più possibile gli avvisi per evitare allarmismi perché «ricevere un allarme inutile è grave quanto non comunicare un pericolo a chi si dovrebbe» ci ha spiegato il Maggiore Roman Starlitzin, a capo dell'Alert Aimed Technology Department dell'Home Front Command di Israeli Defense Force: «Ogni allarme ferma l’economia per minuti, a volte, ore, producendo perdita di tempo e lavoro incredibili».
Doppio obiettivo
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Da una parte Home Front Command ha la possibilità di avvisare molti cittadini israeliani in una sola volta, ma anche di comunicare informazioni utili a chi si trova vicino al pericolo.
Subito dopo aver dato l’allarme del lancio di razzi o missili, la app invia infatti agli utenti anche una serie di informazioni e istruzioni su cosa fare.
«La nostra app – spiega Roman Starlitzin – si può scaricare solo in Israele, ma è disponibile in quattro lingue (ebraico, inglese, arabo e russo) perché anche i turisti che viaggiano nel nostro paese devono poterla usare sia selezionando le aree che andranno a visitare, sia sapendo che attraverso la geolocalizzazione rimarranno aggiornati su eventuali attacchi».
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Immediatezza e chiarezza
L’app Reporty, sempre creata in Israele pochi giorni fa, ha invece “mire” globali. Si tratta di uno strumento per segnalare incidenti, stati di crisi o situazioni pericolose. È stato infatti calcolato che passa troppo tempo tra la chiamata alla centrale e l’arrivo dei soccorsi. Reporty con soli due click lancia un segnale (si può scegliere tra tre voci: Fire, Medical o Police).
Tutto avviene tramite GPS e un algoritmo in grado di riconoscere la posizione dell’utente anche in posti chiusi. Nel momento in cui viene lanciato l’allarme, l’app fa partire una registrazione video e audio che viene vista in streaming dalle forze dell’ordine, così che possano intervenire nella maniera più adeguata.
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«Quello che è successo a Parigi – spiega Amir Elichai, CEO di Reporty – è esemplare. Per troppo tempo non si è capito cosa stesse accandendo dentro al Bataclan, con questa app sarebbe stato immediato sapere che c’erano dei terroristi armati».
Sicurezza pubblica
Reporty, a differenza dell’app Home Front Command, è pensata per essere esportata ovunque e il team israeliano ha appena concluso un tour europeo per lanciare presto alcune collaborazioni con importanti agenzie. Reporty si può facilmente integrare con gli smart city system in uso in alcune metropoli.
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Inoltre la app lancia contemporaneamente un segnale di avvertimento anche a un gruppo di persone selezionate dall’utente – come amici o familiari – definito Reporteam che, in tempo reale, viene avvisato della situazione di pericolo.
“Crediamo nel potere della folla, anche per situazioni di crisi. Reporty incoraggia le persone a far parte del sistema di sicurezza. A volte la percezione e l’occhio umano sono migliori di qualsiasi altro strumento per percepire un pericolo”.
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