DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Umberto Mancini per “il Messaggero”
Il dato dell'Istat sul calo record della natalità con meno di 400 mila nascite nel 2022 è molto preoccupante ma non è ancora drammatico. Il tempo per agire, per arginare l'inverno demografico, è ridotto, ci sono però margini di manovra. «Abbiamo poco più di 15-18 anni per invertire la rotta - dice al Messaggero Giuseppe Russo, direttore del centro Einaudi - anche se la strada è tutta in salita».
[…] Da un lato la riduzione del tasso di fertilità e, dall'altro, la riduzione della base delle potenziali madri. A pesare di più è il calo dimensionale e il progressivo invecchiamento delle potenziali mamme, ovvero della popolazione femminile in età feconda (convenzionalmente quella tra i 15 e i 49 anni). […] Con il pensionamento dei baby boomers il quadro diventerà ancora più complesso, per non dire critico. «Si stima tra 15 anni - dice sempre Russo - un gap delle forze lavoro potenziali intorno al 40%». In soldoni su 20 milioni di occupati avremo un "buco" di 3-4 milioni di lavoratori. L'Italia del resto è già il fanalino di coda tra i Paesi Ocse su questo fronte.
Per evitare che oltre alla culle siano vuote anche fabbriche e uffici bisogna recuperare chi è ai margini del mercato del lavoro, chi può essere occupato ma non vuole. Russo entro nelle specifico suggerendo di puntare su donne e Sud, aree in cui andare a caccia di nuovi occupati, creando condizioni più favorevoli, come accade del resto in altri Paesi della Ue.
[…]Occorre poi incentivare le imprese con alto valore aggiunto per addetto, in grado di assorbire il calo occupazionale senza ridurre il reddito. […] «Va detto che da Nord a Sud le imprese non riescono a soddisfare il fabbisogno di manodopera, mancano tante figure, non solo quelle specializzate, e le posizioni aperte non vengono ricoperte». Senza dimenticare, conclude lo studioso, che la mancanza di nuove generazioni rende meno dinamica l'economia, la voglia di fare imprese e di mettersi in gioco. Investire sul futuro, sulle nuove nascite, è insomma la garanzia per assicurare un domani al Paese. […]
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