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IL PAPA È MORTO E ANCHE DAVOS NON STA TANTO BENE - KLAUS SCHWAB LASCIA IL “WORLD ECONOMIC FORUM”, L'ORGANIZZAZIONE CHE HA FONDATO E CHE OGNI ANNO RIUNISCE L’ÉLITE GLOBALE TRA LE ALPI SVIZZERE, A DAVOS – L’88ENNE ECONOMISTA TEDESCO SI È DIMESSO DOPO 55 ANNI. NEL 2024, IL “WALL STREET JOURNAL” AVEVA RIVELATO MOLTI COMPORTAMENTI INAPPROPRIATI AVVENUTI SOTTO LA SUA GESTIONE, TRA MOLESTIE, RAZZISMO E LICENZIAMENTI INGIUSTIFICATI. È LA FINE DI UN'ERA, COMPLICE IL RITORNO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP , CHE SFANCULA LA GLOBALIZZAZIONE...

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Estratto da www.ilfattoquotidiano.it

 

Klaus Schwab

Il World Economic Forum ha annunciato lunedì 21 aprile che il suo fondatore, Klaus Schwab, ha lasciato il consiglio di amministrazione. È la fine di un’era per l’organizzazione che ogni anno riunisce l’élite globale nel lussuoso resort svizzero di Davos. Schwab ha comunicato al cda la sua decisione di lasciare il suo posto di presidente e membro con effetto immediato “mentre entro nel mio 88esimo anno di vita”. Il Wef ha nominato il vicepresidente Peter Brabeck-Letmathe presidente ad interim del consiglio e ha istituito un comitato per la selezione del successore.

 

Klaus Schwab

Il cda ha parlato di “straordinari risultati” raggiunti da Schwab nei suoi 55 anni alla guida dell’organizzazione. Ma l’anno scorso anno un’inchiesta del Wall Street Journal, che ha raccolto testimonianze di oltre 80 ex dipendenti, ha svelato molti comportamenti inappropriati avvenuti sotto la sua gestione: donne offese, abusate, licenziate dopo avere rivelato di essere incinte, dipendenti cacciati senza giusta causa, lavoratori insultati per il colore della pelle. Schwab aveva lasciato la presidenza del Wef restando solo nel board. La gestione operativa era passata all’ex ministro degli Esteri norvegese Børge Brende.

 

Klaus Schwab

[…] Il Forum svizzero ha spesso attirato critiche, accusato di offrire alle élite economiche un luogo protetto dove influenzare i governi al riparo da ogni controllo democratico. È nato così il concetto di “Davos Man“: individui potenti, spesso ultra-ricchi, con una visione e un’influenza globali. Questo ha portato il Wef e lo stesso Schwab a essere uno dei bersagli preferiti dei complottisti. Nel suo ultimo rapporto globale sui rischi, il Wef ha identificato la disinformazione come la minaccia più grave nel breve termine.

 

 Dopo aver definito il primo summit post-pandemia “The Great Reset”, espressione condivisa da alcune teorie cospirazioniste tra le più estreme, alcuni lo hanno dipinto come il simbolo di un’élite globalista che ambirebbe a sottomettere o addirittura eliminare parte dell’umanità. Sui social circolano disinformazioni su presunti complotti pianificati a Davos, da epidemie artificiali a campagne per la pedofilia o la fame di massa. Elon Musk, patron di Tesla, SpaceX e membro del governo statunitense, ha persino dichiarato che Schwab “vuole essere imperatore della Terra”.

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