DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA…
Estratto dal libro di Mirella Serri, “Bambini in fuga. I giovanissimi ebrei braccati da nazisti e da fondamentalisti islamici e gli eroi italiani che li salvarono”, Longanesi
Haji-Am?n a Berlino divenne consigliere speciale di Hitler per l’emigrazione ebraica e diede vita alla divisione il cui nerbo fondamentale avrebbe dovuto essere costituito da soldati islamici addestrati dagli italiani e dai nazisti. Dava così vita a quei nuclei di combattenti musulmani di cui aveva parlato con passione ed entusiasmo anche a Mussolini. I giovani a cui il leader palestinese si rivolse per arruolarli erano i musulmani dell’Albania e del nuovo Stato di Croazia. Il primo richiamo di Amin al-Husayn? avvenne tramite la predicazione radiofonica infarcita di infuocati accenti sull’importanza della lotta in nome della Guerra Santa…
Haj Amin Al Husseini con Hitler
La divisione croata e bosniaca di SS fu costituita e il 5 marzo 1943 il Muft? giunse in Croazia per dare il suo avallo all’impresa: la Waffen-Gebirgs-Division der SS Handschar (scimitarra) assunse come simboli distintivi una scimitarra con croce uncinata (in luogo delle « s » runiche) sulle mostrine e il fez (rosso in versione da parata e grigio per tutti i giorni) con l’aquila e il teschio; sulla manica destra della divisa la stella alpina delle truppe di montagna delle SS e sulla sinistra l’emblema croato bianco-rosso.
Al-Husayni nei suoi interventi pubblici esib?` un atteggiamento trionfale: finalmente poteva mostrare al mondo intero le capacità dei fratelli dell’Islam pronti al sacrificio
della vita in nome della fede: « Questa divisione di musulmani bosniaci », predicava, « costituita con l’aiuto della grande Germania, e` un esempio per i musulmani di
tutti i Paesi... ».
Quando venne diffusa la notizia della nascita della gloriosa divisione i giornali tedeschi riempirono le pagine con la celebrazione del grande evento. Sulla “Berliner Illustrierte Zeitung”, nei cinegiornali tedeschi e sulla copertina della popolare rivista nazista, “Wiener Illustrierte”, apparvero numerose fotografie in cui al-Husayn?, con cappotto scuro e turbante bianco, in un paesaggio lunare e innevato, passava in rassegna le truppe delle Waffen-SS musulmane.
Il 21 gennaio 1944, al-Husayn?, dopo aver trascorso tre giorni negli acquartieramenti della sua divisione a Sarajevo, pronuncio` uno storico discorso a Radio Berlino, in cui evidenziava il fitto intreccio di interessi esistente tra il mondo islamico e la « Grande Germania ». E illustrava abilmente la sua interpretazione della connessione tra l’antisemitismo e il dettato del Corano.
« Molti interessi comuni esistono tra il mondo islamico e la Grande Germania [...] Il Reich nazionalsocialista sta combattendo contro gli stessi nemici che hanno derubato i musulmani dei loro territori e soffocato la loro fede in Asia, in Africa e in Europa. La Germania nazionalsocialista sta combattendo contro il mondo ebraico.
Il Corano dice: ’Voi vi accorgerete che gli ebrei sono i peggiori nemici dei musulmani’. Vi sono inoltre considerevoli punti in comune tra i principi islamici e quelli del nazionalsocialismo, vale a dire nei concetti di lotta, di cameratismo, nell’idea di comando e in quella di ordine”. Le milizie della Handschar uccisero il 90 % degli ebrei bosniaci, parte della popolazione serba e i partigiani comunisti…”.
Mentre al- Husayni in Germania lavorava con Himmler alla creazione delle SS musulmane un drappello di suoi uomini fu paracadutato in Palestina nell’agosto del 1944: erano soldati tedeschi e palestinesi alla cui testa si trovavano i combattenti fedeli al Muftì. Il piu` noto era Hasan Salama, padre di ’Al? Hasan Salama che, in una linea di terrore e di guerriglia antioccidentale, diventera` il capo del gruppo Settembre Nero, formato dai fedayyin palestinesi che nel 1972 organizzeranno l’attentato di Monaco di Baviera durante la XX Olimpiade, nonché altri attacchi in Europa.
Grazie alla compiacenza dei governi occidentali che non volevano turbare il mondo arabo e non privarsi delle risorse petrolifere, il Gran Muftì di Gerusalemme si salvò, non ebbe la sua Norimberga e morì a Beirut il 4 luglio 1974.
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