DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Gianluca Modolo per www.repubblica.it
- Se la caverà con massimo quindici giorni di detenzione e una multa di poco meno di 700 euro. Ma la stella di Li Yifeng ha smesso definitivamente di brillare. Uno degli attori e cantanti più famosi di tutta la Cina, che lo scorso anno interpretò al cinema il giovane Mao ne Il Pioniere - kolossal sui cento anni del Partito - è stato arrestato con l’accusa di “frequentare prostitute in più occasioni”. Lui, giovane e popolarissimo, noto in tutta l’Asia con il nome di Evan Li, che proprio la polizia cinese aveva scelto come testimonial per uno spot del Ministero della Sicurezza dello Stato.
Sabato sera avrebbe dovuto partecipare al gala in onda sulla Cctv per la Festa di metà autunno. Soltanto il giorno dopo si sono capite le ragioni del forfait. Dopo la notizia dell’arresto e della “detenzione amministrativa” (l’hashtag su Weibo, il Twitter cinese, ha avuto tre miliardi di visualizzazioni) grandi marchi come Prada e Sensodyne hanno cancellato i suoi contratti di sponsorizzazione. I premi alla carriera gli sono stati ritirati.
"Dove sono le prove? Oltre alla dichiarazione della polizia di Pechino, dov'è la prova concreta?” si chiedono i fan dell’attore 35enne sui social (su Weibo ha 60 milioni di follower). Il governo cinese ha usato spesso in passato le accuse di prostituzione per intimidire chi ritiene scomodo. Secondo i media di Stato ha già confessato e si è dichiarato colpevole.
A Pechino da mesi è in corso una campagna di moralizzazione del mondo dello spettacolo. Le accuse contro Li sono le ultime di una serie di scandali, dall'evasione fiscale alla presunta violenza sessuale, che hanno colpito le star dello show-biz cinese dall'inizio del 2021. Li entra di diritto nella lista delle celebrità cinesi “cancellate”: le autorità comuniste hanno lanciato un giro di vite preoccupate dalla crescente influenza di attori, cantanti e influencer, soprattutto sui minori, per limitare quello che il governo definisce il “disordine sociale”.
Lo scorso ottobre, sempre con le stesse accuse di prostituzione, era stato arrestato Li Yundi, uno dei pianisti più famosi di Cina e molto conosciuto anche all’estero. Da allora non è più stato visto in pubblico.
Ad essere “cancellate” dall’Internet cinese sono state nei mesi scorsi anche Zhu Chenhui (nome d’arte Cherie) e Lin Shanshan, regine del live streaming nella vendita di vestiti e cosmetici alle loro fan. Motivo: presunta evasione fiscale. A novembre le due si sono viste recapitare multe da 66 e 28 milioni di yuan rispettivamente. Sparite dal web.
Sparite lo erano già da qualche mese altre celebrities del Dragone, dopo che a fine novembre la China Association of Performing Arts aveva stilato una blacklist di 88 star da mettere al bando.
Dall’attore e cantante Kris Wu, arrestato per stupro; all’idolo dei ragazzini Zhang Zhehan dopo che era ricomparso un vecchio selfie dell’attore di tre anni fa davanti al santuario scintoista di Yasukuni in Giappone che ospita le anime dei soldati morti per la Patria: offesa enorme per la Cina che l’invasione giapponese la subì; fino all’attrice Zheng Shuang, nella lista nera per un caso di maternità surrogata, e recentemente accusata di aver nascosto al fisco l’equivalente di quasi 40 milioni di euro. Comportamenti decisamente non socialisti.
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