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DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
L'EUROPA SI DIVIDE SUL BLOCCO DEL GAS RUSSO - DOPO LO STOP AL CARBONE (MA SOLTANTO DA AGOSTO), SU UN SESTO PACCHETTO DI SANZIONI, L'UE TORNA A FRENARE: "NON C'E' L'UNANIMITA'" - GERMANIA, AUSTRIA E UNGHERIA CHIEDONO "PIU' TEMPO" PER VALUTARE L'IMPATTO DEL DIVIETO SULLE ECONOMIE UE - UN APPROCCIO GRADUALISTA GIA' BOCCIATO DAL PARLAMENTO UE, CHE HA CHIESTO PIU' CORAGGIO...
Gabriele Rosana per "il Messaggero"
Portato a casa non senza intoppi lo stop al carbone (ma soltanto da agosto), su un sesto pacchetto di sanzioni alla Russia l'Europa torna a frenare. Il nuovo lotto di misure approvato ieri mattina dal Consiglio Ue non era ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale quando un alto funzionario diplomatico dell'Unione ha messo le mani avanti a proposito dei prossimi passi: «Non c'è l'unanimità» per progredire già lunedì, in occasione della riunione dei ministri degli Esteri in Lussemburgo, sull'embargo del petrolio russo.
Era l'auspicio dell'Alto rappresentante Ue Josep Borrell prima di partire per Kiev, ma la volontà della Commissione di accelerare sulle sanzioni energetiche si scontra con la cautela di alcuni Stati membri e con la necessità di avere l'ok dei Ventisette, senza veti, per approvare le misure. A puntare i piedi sono in particolare Germania, Austria e Ungheria. I Paesi più dipendenti dalle forniture russe, proseguono le fonti Ue, avrebbero chiesto «più tempo» per valutare l'impatto del divieto sulle economie Ue.
È il cuore dell'approccio graduale adottato finora dall'Europa e bocciato con un voto bipartisan dal Parlamento europeo, che ha chiesto più coraggio nell'imposizione immediata di un embargo totale dell'energia russa. A Bruxelles raccontano pure di una certa insofferenza per la posizione di Berlino, ricordando che quando si trattava di evitare il default della Grecia il governo tedesco era stata molto meno accomodante.
«La Francia è pronta ad andare avanti e decidere la messa al bando del greggio russo», ha detto alla Cnn il ministro dell'Economia di Parigi Bruno Le Maire. Ma «non basta una dichiarazione di principio; vanno messi d'accordo Ventisette Paesi diversi» ha precisato il commissario all'Economia Paolo Gentiloni.
LA CONVOCAZIONE Intanto, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha annunciato la convocazione di un nuovo summit straordinario dei capi di Stato e di governo: si terrà il 30 e il 31 maggio a Bruxelles. Sette settimane basteranno per trovare la quadra? Sul tavolo non ci sono solo le sanzioni, ma anche energia e difesa. Sono i due pilastri del Recovery di guerra che Macron aveva anticipato al Vertice di Versailles, il cuore di un nuovo sforzo targato Ue finanziato con debito comune.
URSULA VON DER LEYEN OLAF SCHOLZ MARIO DRAGHI
Il lavoro diplomatico prosegue sotto traccia, ma come ha sottolineato due giorni fa il premier Mario Draghi incontrando il collega olandese Mark Rutte, vanno trovati «nuovi strumenti per affrontare» i costi della guerra, che si aggiungono agli investimenti necessari per la transizione verde e digitale. Si tornerà a parlare anche di acquisti congiunti di gas, per sfruttare sul mercato dell'energia il peso negoziale dell'Ue.
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