“È LA FINE DI UN INCUBO, MI RIPRENDO LA MIA VITA” - L’EX CALCIATORE DI NAPOLI E LAZIO, ANGELO PARADISO, E’ STATO ASSOLTO DALLE ACCUSE DI STALKING PER LE QUALI ERA FINITO PER CINQUE MESI AI DOMICILIARI DUE ANNI FA - A METTERLO NEI GUAI LA DENUNCIA DELLA PREZZEMOLINA TV E SEDICENTE “ATTIVISTA PER I DIRITTI UMANI”, CLAUDIA CONTE - I LEGALI DI PARADISO: “SIAMO MOLTO SODDISFATTI PER IL RISULTATO CONSEGUITO. L’ISTRUTTORIA HA DIMOSTRATO LA TOTALE INFONDATEZZA DELLE ACCUSE, RESTITUENDO AL MIO ASSISTITO LA SUA IMMAGINE DI PERSONA PERBENE”

Estratto dell’articolo di “Corriere della Sera”

angelo paradiso

Accusato di stalking e finito per cinque mesi ai domiciliari due anni fa, il 47enne Angelo Paradiso è stato assolto da ogni accusa. «Il fatto non sussiste», è la formula con cui è stato disposto il proscioglimento da parte del tribunale di Roma.

«Siamo molto soddisfatti per il risultato conseguito. L’istruttoria ha dimostrato la totale infondatezza delle accuse, restituendo al mio assistito la sua immagine di persona perbene, di sportivo e di manager», commenta l’avvocato Fabrizio Galluzzo che valuta ora «se avanzare una domanda di riparazione per l’ingiusta detenzione».

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Paradiso, un passato da calciatore nelle giovanili di Lazio e Napoli e poi in tante squadre delle serie minori, era accusato di aver insultato e intimidito la sua ex fidanzata, ed aspirante modella, attrice e presentatrice tv, Claudia Conte. «Tu non lavorerai mai più, io ti distruggo, sei finita», erano alcune delle frasi dell’uomo riportate nella denuncia, assieme alla ricostruzione delle sue «apparizioni» senza invito a tutti gli eventi pubblici ai quali lei partecipava.

Poi dopo la fine del loro rapporto, a partire dal 2020, le minacce di appiccare fuoco all’auto e al ristorante della donna e persino lettere in Rai, dove la donna ha lavorato, millantando rapporti con colleghi sposati. Paradiso avrebbe persino definito Conte una escort davanti ai genitori di lei. […]

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E neanche la prima denuncia lo avrebbe fatto desistere, ragione per cui venne arrestato nel marzo 2021. La procura di Roma aveva ipotizzato anche il reato di revenge porn per la presunta diffusione di filmati di rapporti intimi con i quali ricattare la ex compagna. Tutte accuse giudicate ora infondate: «È la fine di un incubo, mi riprendo la mia vita», commenta lui, che oggi lavora a Londra.

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