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(di Tullio Giannotti) (ANSA) - L'annuncio arriva dalla Conferenza episcopale riunita a Lourdes, la città mariana sui Pirenei: 11 vescovi o ex vescovi sono finiti "sotto inchiesta" davanti alla giustizia civile o a quella della Chiesa dopo segnalazioni di abusi sessuali. A parlare è stato il presidente della Conferenza, l'arcivescovo di Reims, Eric de Moulins-Beaufort, precisando che fra le personalità coinvolte dalle "segnalazioni" c'è Jean-Pierre Ricard, già vescovo di Bordeaux.
E' stato proprio Ricard, in una lettera, ad ammettere di aver avuto diversi anni fa una condotta "riprovevole" nei confronti di una ragazzina di 14 anni. Nel testo del messaggio, letto dal presidente della Conferenza, Ricard assicura che i fatti di cui è colpevole risalgono "a 35 anni fa, quando ero parroco", scrive. L'ex vescovo afferma di aver "chiesto perdono" alla sua vittima e di essersi "spiegato con lei", riferisce la radio locale France Bleu Gironde.
Riuniti in assemblea plenaria d'autunno, i 120 membri della Conferenza episcopale francese lavorano in questi giorni all'obiettivo di migliorare la comunicazione e la trasparenza sulle misure adottate nei confronti dei membri del clero coinvolti in fatti di violenza sessuale. Jean-Pierre Ricard ha presentato le sue dimissioni dalla diocesi di Bordeaux per raggiunti limiti d'età (75 anni) il 1 ottobre 2019 a papa Francesco, che le ha accettate. E' rimasto però cardinale, mutando la sua carica in arcivescovo emerito della diocesi di Bordeaux.
Oltre a lui, altre 10 persone sono finite nel mirino della giustizia, a cominciare dall'ex vescovo di Créteil, nella banlieue di Parigi, Michel Santier, sanzionato nel 2021 dalle autorità del Vaticano per "abusi spirituali sfociati in voyeurismo su due uomini maggiorenni", fatti risalenti agli anni Novanta. Proprio negli ultimi giorni, cattolici francesi e associazioni di vittime hanno duramente protestato per il silenzio che ha protetto la comunicazione della Chiesa sulla sanzione nei suoi confronti.
Sotto inchiesta sono finite altre due personalità, "dopo segnalazioni fatte da un vescovo e dopo una procedura canonica". La segnalazione nei confronti di una terza persona ha raggiunto il procuratore locale e "nessuna risposta è stata a tutt'oggi data" ai sospetti avanzati nei suoi confronti. La persona è stata oggetto di "misure di restrizione del suo ministero da parte della Santa Sede", ha precisato mons. Eric de Moulins-Beaufort. Senza entrare nei dettagli delle singole situazioni, il presidente della Conferenza episcopale ha insistito "sulla grande diversità delle situazioni, dei fatti commessi o rimproverati".
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