DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell'articolo di Ottavia Giustetti per “la Repubblica”
Da una parte rinunciavano ufficialmente agli stipendi per non aggravare l'impatto della crisi causata dalla pandemia sulle casse della Juventus. Dall'altro stipulavano scritture private e le custodivano presso avvocati o procuratori sportivi, per concordarne il pagamento sotto traccia, fuori dal bilancio.
PAVEL NEDVED E ANDREA AGNELLI DIETRO SZCZESNY
Non era autentico, secondo la procura di Torino, il patto stretto con i giocatori per il taglio agli emolumenti della primavera 2020: tra i documenti sequestrati a dicembre scorso, sarebbero emersi infatti indizi dell'esistenza di numerosi accordi riservati, non custoditi negli archivi della società e neppure depositati presso gli organi competenti.
In particolare, da appunti manoscritti e email trovati nell'ufficio e nel computer del responsabile legale bianconero Cesare Gabasio (uno dei sette indagati), si capirebbe come il pagamento dei compensi delle stagioni 2019-20 e 2020-21 sia passato in parte da vie non ufficiali.
Consentendo tra l'altro alla società di ridurre l'importo delle uscite dai bilanci, riducendo fittiziamente i costi per il monte stipendi e rinviando all'anno successivo le integrazioni formalmente concordate.
Gli uomini della guardia di finanza su ordine dei pm torinesi che indagano sul falso in bilancio della Juve si sono presentati ieri nelle sedi di alcuni studi legali e procuratori sportivi tra Torino, Milano e Roma.
pavel nedved, andrea agnelli, maurizio arrivabene e federico cherubini
Accendendo un faro su un nuovo capitolo dell'inchiesta, dopo quello delle sospette plusvalenze e la carta segreta di Ronaldo: un'operazione che ora viene definita come "manovre stipendi" e che riguarda quattro importanti studi legali e i professionisti che gestiscono i destini dei giocatori Danilo, Bonucci, Cuadrado, Ramsey e Kulusevski (questi ultimi due ora in prestito, ai Rangers e al Tottenham).
«Dal confronto tra i documenti acquisiti presso la Juventus - scrivono i pm torinesi Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello nei decreti di perquisizione - e i contratti depositati presso la Lega Serie A, sono emersi indizi concreti in ordine all'esistenza di plurime scritture private, predisposte e sottoscritte nell'ambito delle cosiddette manovre stipendi».
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