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ONU APPROVA GIORNATA RICORDO DI SREBRENICA, IRA SERBIA
(di Valeria Robecco) (ANSA) - NEW YORK, 23 MAG - L'Assemblea Generale dell'Onu dichiara l'11 luglio la Giornata internazionale del ricordo del genocidio di Srebrenica, un'iniziativa sostenuta dalle principali potenze occidentali (tra cui Usa, Francia, Germania, Italia, Gran Bretagna) e fortemente osteggiata dalla Serbia e dai serbi bosniaci.
La risoluzione, che ha ottenuto 84 voti a favore, 19 contrari e 68 astensioni, è stata presentata da Germania e Ruanda, per osservare ogni anno il ricordo del genocidio del 1995. Il testo condanna la negazione del massacro e l'esaltazione dei criminali di guerra, chiedendo che le restanti vittime siano trovate e identificate e che tutti i responsabili ancora in libertà siano assicurati alla giustizia.
"La nostra iniziativa mira a onorare la memoria delle vittime e a sostenere i sopravvissuti che continuano a vivere con le cicatrici di quel momento", ha affermato l'ambasciatrice tedesca Antje Leendertse, ribadendo che il documento non è contro Belgrado. Il presidente serbo Aleksandar Vucic tuttavia, ha affermato che il testo è "altamente politicizzato" e non contribuirà alla riconciliazione in Bosnia e nella regione, ma piuttosto "riaprirà vecchie ferite".
"Le divisioni diventeranno sempre più profonde, la risoluzione causerà instabilità nella regione", ha detto in Assemblea Generale. I coautori del testo hanno aggiunto, su richiesta del Montenegro, una frase in cui si specifica che la colpa di alcuni individui non può essere attribuita "ad un gruppo etnico, religioso o di altro tipo nel suo insieme", ma questo non è bastato per compensare le preoccupazioni di Belgrado (che nega il genocidio).
Anche la Russia ha criticato una risoluzione "provocatoria", che "minaccia la pace e la sicurezza" in Bosnia e in tutta la regione, come ha affermato l'ambasciatore all'Onu Vassily Nebenzia accusando gli occidentali di "serbofobia".
Intanto, il leader nazionalista serbo-bosniaco Milorad Dodik ha annunciato l'intenzione di proporre alla Federazione croato-musulmana, una delle due entità che compongono la Bosnia-Erzegovina, un accordo sulla "dissociazione pacifica" della Republika Srpska, l'altra entità del paese a maggioranza serba, della quale Dodik è presidente. Spiegando che il popolo serbo non può più vivere nelle attuali condizioni in Bosnia-Erzegovina.
Il massacro di circa 8.000 uomini e ragazzi bosniaci musulmani nel 1995, dopo che Srebrenica fu invasa dalle forze serbo-bosniache, ebbe luogo durante le guerre dei Balcani che seguirono la disintegrazione della Jugoslavia e fu considerata all'epoca la peggiore atrocità commessa in Europa dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.
DODIK, 'PROPORRÒ DISSOCIAZIONE PACIFICA DEI SERBI DI BOSNIA'
(ANSA) - BELGRADO, 23 MAG - Il leader nazionalista serbo-bosniaco Milorad Dodik ha annunciato oggi l'intenzione di proporre alla Federazione croato-musulmana, una delle due entità che compongono la Bosnia-Erzegovina, un accordo sulla "dissociazione pacifica" della Republika Srpska, l'altra entità del paese a maggioranza serba, della quale Dodik è presidente.
nuovi corpi identificati del massacro di srebrenica
Parlando ai giornalisti a Bratunac, località a pochi km da Srebrenica, nell'est della Bosnia-Erzegovina dove ha reso omaggio agli oltre 3 mila serbi vittime di massacri dei bosniaci musulmani durante il conflitto del 1992-1995, Dodik ha detto che il popolo serbo non può più vivere nelle attuali condizioni in Bosnia-Erzegovina. "Oggi intendiamo formalizzare la decisione per proporre una dissociazione pacifica", ha detto Dodik secondo il quale i serbi "non possono più vivere in questa Bosnia-Erzegovina".
Il suo annuncio è giunto nell'imminenza della seduta dell'Assemblea generale dell'Onu che nel pomeriggio ha in agenda l'esame e il voto su una risoluzione sul genocidio di Srebrenica, un documento fortemente osteggiato da serbi e serbo-bosniaci, per i quali il vero obiettivo del documento è marchiare i serbi con l'etichetta inaccettabile di "popolo genocida".
Milorad Dodik - VLADIMIR PUTIN
Dodik, che ha presieduto una riunione straordinaria del governo serbo-.bosniaco nella vicina Srebrenica, ha ribadito la sua posizione, la stessa di Belgrado, in base alla quale a Srebrenica nel luglio 1995 non vi fu alcun genocidio ma crimini efferati con la responsabilità di singoli, che sono stati individuati e condannati. E' inaccettabile, per i serbi, parlare di responsabilità collettiva di un intero popolo. Per questo la risoluzione, che verrà con ogni probabilità adottata, non sarà accettata e sarà respinta dalla parte serba.
KUSTURICA ACCUSARE DI GENOCIDIO CHI LO HA SUBITO È UN CRIMINE
(ANSA) - BELGRADO, 24 MAG - Accusare di genocidio un popolo che nella sua storia è stato una delle maggiori vittime di genocidio è come compiere un enorme crimine. Lo ha detto il regista serbo Emir Kusturica, con riferimento alla risoluzione sul genocidio di Srebrenica adottata ieri sera all'Assemblea generale dell'Onu, pur con un numero di voti molto inferiore alle attese dei promotori.
Una risoluzione quella messa ai voti all'Onu fortemente osteggiata da serbi e serbo-bosniaci, secondo i quali il suo obiettivo non era contribuire alla pacificazione in Bosnia-Erzegovina e nei Balcani ma demonizzare i serbi marchiandoli con lo stigma di 'popolo genocida'.
"La votazione all'Assemblea generale è il risultato della disperazione in cui si trova la civiltà di oggi, ed è evidente che in futuro ci aspettano grandi divisioni", ha aggiunto Kusturica citato dai media a Belgrado. Il regista si è chiesto al tempo stesso "come mai tutto ciò è avvenuto ora, quando in due parti del mondo sono in corso guerre di vaste dimensioni.
E' evidente che si ha a che fare con l'idea di oblio, che ci si dimentica che nella Seconda guerra mondiale sono stati uccisi 27 milioni di russi, che nell'Olocausto sono periti sei milioni di ebrei e che sono stati sterminati, per quanto ne sappiamo, più di un milione di serbi. La votazione di questa risoluzione doveva essere uno degli argomenti chiave per coloro che vogliono cambiare la storia", ha affermato il regista.
VUCIC SODDISFATTO, NON È PASSATO TENTATIVO DEMONIZZARE SERBI
(ANSA) - BELGRADO, 24 MAG - Il presidente serbo Aleksandar Vucic si è mostrato molto soddisfatto dell'esito della votazione odierna all'Onu su una risoluzione sul genocidio di Srebrenica, a favore della quale ha votato un numero di molto inferiore a quello auspicato dai promotori. "Voglio dire che coloro che volevano etichettare i serbi come popolo genocida non hanno avuto successo", ha detto Vucic da New York, citato dai media a Belgrado. E ha sottolineato la sua volontà di onorare tutte le vittime di crimini e massacri, indipendentemente dall'etnia e dall'appartenenza religiosa.
"Intendiamo dialogare con i nostri connazionali di etnia bosniaca che vivono in Serbia, vogliamo preservare pace e stabilità e migliorare i nostri rapporti", ha osservato il presidente. L'Assemblea generale dell'Onu ha adottato oggi una risoluzione con la quale viene istituita, l'11 luglio, una Giornata internazionale di commemorazione e memoria permanente delle vittime del genocidio di Srebrenica.
Il documento è passato con 84 voti a favore, 19 contro e 68 astenuti. Nel suo intervento prima della votazione, il presidente serbo Aleksandar Vucic, rivolgendosi in particolare all'ambasciatrice tedesca alle Nazioni Unite Ante Leendertse, relatrice del documento messo ai voti e che aveva illustrato in aula il suo contenuto, ha duramente condannato tale risoluzione parlando di un "documento altamente politicizzato".
Tale risoluzione, ha detto, non contribuirà in alcun modo a favorire la riconciliazione tra i popoli in Bosnia-Erzegovina e la stabilizzazione nei Balcani, ma al contrario riaprirà vecchie e dolorose ferite, causando nuove profonde divisioni non solo nella regione ma anche al di fuori di essa. E aprirà un vaso di Pandora con innumerevoli richieste di condanna di altri 'genocidi'.
"Perchè proporre ora tale risoluzione, quando già nel 2015 ne era stata presentata una su Srebrenica, e dopo che tutti i diretti responsabili dei massacri sono stati individuati, processati e condannati a pene detentive?", si è chiesto Vucic che ha denunciato la volontà delle potenze occidentali di esercitare forti pressioni sulla Serbia per motivazioni politiche.
Tra i voti contrari, oltre a Serbia, Russia e Cina, anche quelli di Ungheria, Bielorussia, Siria, Cuba, Corea del sud, Repubblica democratica del Congo,, Nicaragua. Tra gli astenuti anche Grecia, Cipro, Messico, Kazakhstan Emirati arabi uniti, Vietnam. L'Italia, con gli altri Paesi occidentali, ha votato a favore. La risoluzione, oltre a istituire la Giornata di memoria per le vittime di Srebrenica, condanna la negazione del genocidio di Srebrenica, e invita gli stati membri dell'Onu a preservare i fatti accertati anche attraverso i loro sistemi educativi.
emir kusturica la foresta di ghiaccio
Si stigmatizzano al tempo stesso tutte le azioni dirette a glorificare persone condannate per crimini di guerra e contro l'umanità. Si sottolinea inoltre l'importanza di andare avanti nel processo di ricerca e identificazione delle restanti vittime di Srebrenica, dandone dignitosa sepoltura, e si chiede al segretario generale dell'Onu di istituire un programma di informazione sul genocidio di Srebrenica, in vista del 30mo anniversario nel 2025. La risoluzione, messa a punto dall'ambasciatore bosniaco all'Onu (bosgnacco musulmano) era stata sponsorizzata da Germania e Ruanda.
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