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CRONACHE DI ORDINARIA MALASANITÀ – L’OSPEDALE “MEYER” DI FIRENZE È STATO CONDANNATO A PAGARE UN RISARCIMENTO DI 3,7 MILIONI DI EURO A UN BAMBINO CHE, NEL 2013, RIMASE INVALIDO, TETRAPLEGICO E IN STATO VEGETATIVO DOPO ESSERE STATO SOTTOPOSTO A UN INTERVENTO PER UN TUMORE CHE PERÒ NON C’ERA – I MEDICI HANNO SCAMBIATO UNA ENCEFALITE ERPETICA, UNA INFIAMMAZIONE CEREBRALE, PER UN TUMORE AL CERVELLO E L’INTERVENTO DI LOBECTOMIA TEMPORALE (LA RIMOZIONE PARZIALE O TOTALE DEL LOBO TEMPORALE DEL CERVELLO) NON ANDAVA ESEGUITO…
Vincenzo Brunelli per il “Corriere della Sera”
Per i medici dell’ospedale fiorentino il bambino aveva una rara forma tumorale e lo operarono due volte tra il 2012 e il 2013, ma non c’era nessuna neoplasia, e il bimbo di 4 anni rimase invalido, tetraplegico e in stato vegetativo.
Ora, a distanza di 12 anni, il Tribunale di Firenze ha condannato il Meyer a pagare 3 milioni e 700 mila euro di risarcimento al ragazzo, che oggi ha 16 anni, e ai suoi familiari. Il bambino aveva in realtà una encefalite erpetica e andava curato con farmaci, secondo i giudici fiorentini, e l’intervento di lobectomia temporale (la rimozione parziale o totale del lobo temporale del cervello) non andava eseguito.
Nella sentenza il Tribunale fiorentino è arrivato alla conclusione che «un intervento chirurgico estremamente aggressivo e invasivo non era giustificato sulla base degli elementi che sussistevano», dopo aver acquisito tutta la documentazione medica e clinica del bambino, ascoltato testimoni e disposto due perizie medico-legali per ricostruire la vicenda.
Nessun dubbio per i giudici che hanno ritenuto responsabile il nosocomio fiorentino di una grave responsabilità professionale. Si legge infatti chiaramente in sentenza: «Già in occasione dei ricoveri del 2012 sussistevano gli elementi che deponevano per un più probabile quadro di esiti di encefalite erpetica». Ma anche le informazioni fornite alle famiglie per i giudici erano carenti.
Insomma tutto quello che poteva andare storto è andato storto e se fossero state seguite le terapie adeguate, secondo il Tribunale, le cose sarebbero andate diversamente.
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