L’UNICA COSA CHE UN RICCO NON POTRÀ MAI COMPRARSI È IL TEMPO - CHI HA UNA CATERVA DI SOLDI È CONVINTO CHE ANCHE IL TEMPO SIA UNA MERCE IN VENDITA: PER QUESTO PENSA DI FARE IL FURBO ARRIVANDO CON L’ELICOTTERO SULLE PISTE DA SCI E PARCHEGGIANDO SUL MARCIAPIEDE O SUL POSTO DISABILE PER FARSI BEFFA DI CHI ATTRAVERSA LA CITTÀ CON LO “SPOSTAPOVERI”, OVVERO I MEZZI PUBBLICI - SONO I MALATI DI FRETTA, DI QUELLI CHE SI DICONO “CHI SI FERMA È PERDUTO” CHE, PER FATTURARE NON HANNO NEMMENO, IL TEMPO PER GODERSI UNA GIORNATA LIBERA. E ALLA FINE FINISCONO PER SOMIGLIARE AL CUMENDA DI VANZINA IN "VACANZE DI NATALE"... - VIDEO

Estratto dell’articolo di Caterina Soffici per "la Stampa"

Bortolo Giorgio Oliva

Avevo fretta, ha detto ai carabinieri. Bortolo Giorgio Oliva aveva fretta di sciare, lui. Mica come gli altri, che si alzano all'alba, prendono la macchina, salgono in montagna, parcheggiano quando ancora è tutto ghiacciato, battono i piedi in coda per fare il biglietto, poi si mettono in coda per arrivare in vetta. No, lui aveva fretta e ha preso l'elicottero per atterrare direttamente sulla neve. Proprio in cima.

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Chi sia costui ci interessa poco. Ci interessa quello che rappresenta. Uno schiavo della peggiore catena di montaggio che sia mai stata creata: la fretta. Il demonio del nostro tempo. Che vita grama deve avere questo imprenditore bresciano, 66 anni, tanto ricco da pilotare il suo elicottero personale e tanto disperato da non potersi prendere una giornata per andare a sciare, se gli piace tanto.

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[…] Perché non se la gode un po', benedetto Giorgio Bartolo Oliva? È solo un infelice Scrooge delle montagne, così avido da non poter interrompere il flusso frenetico della sua cosiddetta vita di successo di cui è prigioniero.

Un poveretto, proprio come lo Scrooge di Charles Dickens, che odia il Natale perché è una pausa in cui non si guadagna e anzi gli tocca pure pagare il contabile nel giorno di festa in cui non lavora.

Bortolo Giorgio Oliva

Perché non rallentare, se hai i soldi e puoi permettertelo? "Il tempo è denaro" non è solo una battuta. È diventata una realtà a tutti gli effetti.

Più soldi hai più pensi di poter comprare tempo. Se non sei abbastanza ricco per avere il tuo elicottero, puoi sempre comprare l'imbarco prioritario su un aereo di linea e passi avanti. A scapito di chi?

Di chi non paga per passarti avanti. […] I ricchi vanno veloci, perché il loro tempo vale di più.

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Lo sapeva Il Zampetti (al secolo Guido Nicheli), Il Cumenda di Vanzina, il milanes dei cinepanettoni. Anni Ottanta, non elicotteri, ma la fretta era già un personaggio della commedia umana. Pelliccia e Stefania Sandrelli al braccio, Il Cumenda arriva a Cortina rombando: «Milano via Spiga – Hotel Cristallo 2 ore 54 minuti e 27 secondi. Alboreto is nothing…».

Ungeva a suon di mega mance, il Cumenda. La parola d'ordine: «Rapido, mi raccomando». Sempre in pole position, Taac. Ed era un antipasto del Milanese Imbruttito che fa della fretta la sua ragione di vita. Tormentone: «Chi va piano non è di Milano». Insegnamento al figlio: «Andiamo che fermarsi è contagioso».

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L'Imbruttito parcheggia in divieto, preferibilmente sul marciapiedi o al posto dei disabili per risparmiare minuti preziosi e farsi beffa di chi attraversa la città con lo «Spostapoveri», sinonimo di mezzo pubblico, nella fattispecie il tram della linea 90/91. La linea della circonvallazione, la più lenta, perché il tempo dei poveri vale poco. Sono poveri, sono lenti, fanno la fila, sono costretti a stare in coda.

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