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“LA FERRAGNI HA AVUTO UN DOPPIO GUADAGNO MENTRE I CONSUMATORI UN DOPPIO DANNO” - IL DECRETO CON CUI LA PROCURA GENERALE DELLA CASSAZIONE HA AFFIDATO PER COMPETENZA A MILANO L'INCHIESTA SULL’INFLUENCER EVIDENZIA COME L’UNICA A GUADAGNARCI SAREBBE STATA LEI: “UN PROFITTO INGIUSTO, OTTENUTO CON L'INGANNO E PORTATO AVANTI CON UN DISEGNO CRIMINOSO. LA FERRAGNI RAFFORZAVA LA SUA IMMAGINE VEICOLANDO UNA RAPPRESENTAZIONE DI SÉ STRETTAMENTE ASSOCIATA ALL'IMPEGNO NELLA BENEFICIENZA…”

Estratto dell’articolo di Claudia Guasco per “Il Messaggero”

 

chiara ferragni e i pandori della balocco

C'è uno schema Ferragni, sostiene l'accusa. Una condotta «ripetuta nel tempo» da parte dell'influencer che «accosta a operazioni di tipo commerciale intenti benefici» pubblicando post e video «apparentemente fuorvianti», comunque «idonei a condizionare il consumatore nelle proprie scelte d'acquisto». È accaduto, stando agli atti dell'inchiesta, nel 2019 con la bambola Trudi contro il bullismo, a febbraio 2021 e 2022 con le uova di Pasqua, a novembre 2022 con il Pandoro rosa della Balocco.

 

fabio maria d amato e chiara ferragni

Il decreto con cui la Procura generale della Cassazione affida per competenza a Milano l'inchiesta sui dolci natalizi, con la strombazzata promessa che il ricavato delle vendite sarebbe andato all'ospedale torinese Regina Margherita, mette in fila i ricavi (in denaro e prestigio) incassati dall'imprenditrice digitale, evidenzia i meccanismi della presunta finta beneficenza e conclude che l'unica a guadagnarci sarebbe stata lei.

 

Un profitto «ingiusto», ottenuto «con l'inganno» nei confronti dei consumatori che avrebbero subito un «duplice» danno: hanno comprato un prodotto sull'onda emotiva di «un messaggio pubblicitario manipolatorio» e hanno pagato il pandoro a un «prezzo maggiorato». Sborsando 9,37 euro per l'edizione limitata con zucchero a velo rosa contro i 3,68 della versione tradizionale Balocco, convinti di contribuire alla «finalità benefica la cui serietà era garantita anche dalla credibilità di una influencer da circa 30 milioni di follower».

chiara ferragni e le uova di pasqua

 

Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata, stesso reato ipotizzato per i casi delle uova e del pandoro anche nei confronti di Fabio Damato, manager, amico e stretto collaboratore. […] Per i magistrati i due si sarebbero spinti un po' oltre: «Sussistono indici esteriori, di tenore non equivoco, idonei a dar conto di una unitaria programmazione, nell'ambito di un medesimo disegno criminoso, dei diversi fatti di reato», in considerazione «dell'unitarietà della spinta a delinquere, dell'analogia del modus operandi e de lasso temporale che separa i diversi episodi», scrive il sostituto pg Mariella De Masellis nel provvedimento.

 

Con le operazioni oggetto d'indagine, Chiara Ferragni avrebbe guadagnato due volte: la prima firmando i contratti di sponsorizzazione con le aziende, la seconda accrescendo la sua reputazione.

chiara ferragni e co.

 

Il profitto dell'influencer, come sottolineato dall'aggiunto di Milano Eugenio Fusco che ha aperto il fascicolo, «è consistito anche nel rafforzamento mediatico della sua immagine», dal crescente consenso ottenuto «veicolando una rappresentazione di sé strettamente associata all'impegno personale nella charity e in tal senso è stata orientata anche la campagna Balocco».

chiara ferragni - oreo

 

La «enfatizzazione della finalità benefica» del pandoro, «amplificata dai mezzi di comunicazione» utilizzati a cominciare dai social, ha indotto «in errore i consumatori».

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