DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell’articolo di Camilla Mozzetti per "Il Messaggero"
«Sveglia, metti le ciabatte...forza» e giù schiaffi e pugni sulle gambe. «Con l'acqua bollente ti faccio lavà» e ancora «tu oggi fai i conti con me». Gli abusi e le vessazioni, fisiche e psicologiche, sono andate avanti per mesi, dal 10 giugno 2023 al 18 ottobre. Due le vittime che, in ragione della loro condizione non potevano difendersi perché affette da ritardi psicomotori e autismo. Aggredite quasi quotidianamente da chi doveva invece occuparsi di loro.
Operatori socio-sanitari alcuni romani, altri campani in servizio al centro Cem della Croce Rossa di via Ramazzini: in sette sono finiti ai domiciliari per altri tre è stata disposta al momento la sospensione della professioni. A due indagati viene contestato anche il reato di tortura.
Quest'oggi si terrà l'udienza preliminare ma l'inchiesta parte più di un anno fa dopo che il legale della Croce Rosse sporge denuncia ai carabinieri. I militari avviano le indagini e le accuse vengono corroborate da materiale video e audio acquisito grazie a videocamere e attività d'intercettazione.
Le frasi e le violenze che si leggono nei capi di imputazione dei dieci, cinque donne e cinque uomini fra i 24 e i 56 anni. La prima vittima - che chiameremo Martina - ha 26 anni ed è affetta da un grave ritardo mentale, epilessia mioclonica severa in sindrome di Dravet e disturbo dello spettro autistico.
pazienti Centro educazione motoria della Croce Rossa Italiana
Alla donna sono state riservate nel corso di quattro mesi «acute sofferenze fisiche e un verificabile trauma psichico» da parte di chi doveva prendersi cura di lei. Una delle indagate, a cui viene contestato il reato di tortura, in un'occasione al fine di svegliarla la picchiava davanti ad altre pazienti colpendola poi con una ciabatta sulle mani e sulle gambe: «sei una scema» le diceva l'operatrice. [...]
A fine giugno entrando nella stanza di Martina la strattonava per spingerla a sedersi in poltrona e trovando la donna ancora in piedi l'afferrava per i capelli «Cammina, fila, vatte a sedè», le urlava ancora. «Se hai una madre è deficiente sicuramente come te». E ancora le minacce di lavarla con l'acqua bollente o quella gelata a seconda che eseguisse o meno gli "ordini" impartiti.
Martina non è la sola vittima, insieme a lei c'è Maurizio (il nome anche in questo caso è di fantasia). Lui compirà 24 anni fra pochi giorni ma come Martina ha subito aggressioni, botte e vessazioni per mesi. Maurizio è affetto fin dalla nascita da una cerebropatia" [...]
Il 12 agosto del 2023 veniva offeso «sei un pezzo di m....» poi veniva picchiato con schiaffi al volto e pugni alle gambe e alla spalla. «Che ti faccio rincoglionito, non ti permettere più» gli diceva un operatore per lasciarlo poi da solo in stanza concludendo: «questa mattina sei stato fortunato».
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