rigopiano

UN LETTORE SMENTISCE SERGIO RIZZO: “SONO UN PESCARESE DI 63 ANNI E DALL'ETÀ DI 5 ANNI HO SOGGIORNATO NELL'HOTEL DI RIGOPIANO PRIMA DEL SUO AMPLIAMENTO E RISTRUTTURAZIONE. PER CUI NON È VERO CHE LÌ NON CI FOSSE UN ALBERGO MA UN CASOLARE. IL VECCHIO ALBERGO ERA CONOSCIUTO DA TUTTI NOI PESCARESI...”

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VALANGA A RIGOPIANOVALANGA A RIGOPIANO

Riceviamo e pubbichiamo:

 

Sono un pescarese di 63 anni ed all'età di 5 anni ho soggiornato nell'hotel di Rigopiano prima del suo ampliamento e ristrutturazione. Per cui non è vero che lì non ci fosse un albergo ma un casolare. Il vecchio albergo era conosciuto da tutti noi pescaresi che nella giornata del lunedì di Pasqua andavamo a far grigliate nei prati antistanti. Dietro quell'albergo c'era un ampio faggeto. Mi auguro che, per amor di verità, pubblichiate questa notizia..per il rispetto e la credibilità che ho sempre riconosciuto al vostro sito ed a D'Agostino.

Guerino D'Agnese

 

VALANGA A RIGOPIANOVALANGA A RIGOPIANO

Estratto dell’articolo di Sergio Rizzo per il “Corriere della Sera”

 

[...] Ma stando poi alle cronache degli ultimi anni, forse lì non doveva nemmeno esserci un albergo. Dove sorgeva il resort a quattro stelle abbattuto da quella terribile valanga c'era un tempo soltanto un casolare. Una costruzione di campagna in una zona destinata a pascolo che sarebbe stata ampliata abusivamente occupando una porzione di suolo pubblico per realizzare, appunto, la residenza alberghiera di cui stiamo parlando.

 

Questo, almeno, secondo i giudici. Manco a dirlo, infatti, la vicenda finì anche al centro di una indagine giudiziaria con il coinvolgimento di due sindaci del Comune di Farindola, due assessori, un consigliere comunale e un paio di imprenditori. Tutti rinviati a giudizio in seguito a una delibera del settembre 2008 con la quale era stata concessa al costruttore la sanatoria per l' occupazione abusiva del suolo pubblico.

VALANGA A RIGOPIANOVALANGA A RIGOPIANO

 

I magistrati arrivarono a ipotizzare che per ottenerla fosse stato distribuito ai politici qualche zuccherino: alcune migliaia di euro e magari certe assunzioni di favore. Il procedimento è andato avanti tre anni. Finché a novembre del 2016 la faccenda si è chiusa con l' assoluzione di tutti gli imputati «perché il fatto non sussiste». [...]