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LI PEDAGGI VOSTRI! IL TAR HA CONFERMATO LA MULTA DA 5 MILIONI DI EURO INFLITTA NEL MARZO 2021 DALL'ANTITRUST AD AUTOSTRADE PER L'ITALIA – ASPI È STATA RICONOSCIUTA COLPEVOLE DI PRATICA COMMERCIALE SCORRETTA “PER NON AVER RIDOTTO IL PEDAGGIO NEI TRATTI IN CUI SI REGISTRANO CRITICHE E PERSISTENTI CONDIZIONI DI FRUIBILITÀ DEL SERVIZIO AUTOSTRADALE CON LUNGHE CODE E TEMPI DI PERCORRENZA ELEVATI” – LA VICENDA ERA SCATURITA DAGLI EPISODI DEL CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA DEL 2018, L'INCIDENTE SUL VIADOTTO ACQUALONGA DEL 2013 E…

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casello autostrada - aspi

(ANSA) - ROMA, 09 MAG - E' legittima la multa da 5 milioni di euro inflitta nel marzo 2021 dall'Antitrust ad Autostrade per l'Italia, accusata di pratica commerciale scorretta "per non aver adeguato né ridotto il pedaggio nei tratti in cui si registrano critiche e persistenti condizioni di fruibilità del servizio autostradale con lunghe code e tempi di percorrenza elevati, causati dalle gravi carenze da parte della società nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture che hanno richiesto interventi straordinari per la messa in sicurezza".

 

CROLLO DEL PONTE MORANDI DI GENOVA

L'ha deciso il Tar del Lazio. La vicenda s'innesta sugli episodi del crollo del Ponte Morandi a Genova del 14 agosto 2018, dell'incidente sul Viadotto Acqualonga del 28 luglio 2013 e del distaccamento di parte della volta della Galleria Bertè il 30 dicembre 2019.

 

In conseguenza della cantierizzazione di una gran parte di lavori sui percorsi autostradali nonché del sequestro di plurime barriere protettive di diversi viadotti da parte dell'autorità giudiziaria, si registrarono notevoli disagi alla circolazione, nonché incrementi rilevanti dei tempi medi di percorrenza.

 

E si arrivò al provvedimento con il quale l'Autorità contestò la mancata predisposizione di idonee misure di compensazione dei disagi subiti dai consumatori, nonché in generale l'omessa corretta informazione circa le modalità per l'ottenimento dei rimborsi.

 

INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO

La sentenza del Tar ha respinto il ricorso di Autostrade per l'Italia, con il quale, oltre che il provvedimento sanzionatorio, si contestava anche l'ulteriore sanzione da 10mila euro per in ottemperanza all'originaria decisione.

 

Il Tar, dopo aver preliminarmente respinto la censura di rigetto degli impegni della società ("come è noto, la valutazione da parte dell'Autorità degli impegni presentati dal professionista in corso di procedimento ha natura ampiamente discrezionale"), ha poi esaminato i singoli motivi di ricorso.

 

In primo luogo, i giudici hanno chiarito come "quella contestata sia indubbiamente una pratica commerciale scorretta: risultano sussistenti, infatti, ambedue gli elementi costituivi di essa, ossia la negligenza del professionista e l'idoneità a falsare in misura rilevante il comportamento del consumatore medio".

 

pedaggi austostradali

Quanto alla negligenza, "tale asserzione è il frutto dell'esame dei dati raccolti durante l'istruttoria: questi, valutati prudentemente dall'Agcm, evidenziano come i disagi subiti dai consumatori siano frutto della carenza di opere manutentive su parti delle autostrade in concessione".

 

Accertati anche gli incrementi dei tempi di percorrenza, "va osservato come siano parimenti ricorrenti gli estremi per qualificare la condotta commerciale aggressiva ed ingannevole"; anche perché "la mancata predisposizione di idonee misure compensative del disagio subito - ovvero la previsione di simili possibilità in maniera assai poco coerente con l'effettivo danno arrecato - si è tradotta nella limitazione della libertà del consumatore".

 

Ultimo punto, quello riferito alla quantificazione della sanzione. Il Tar ha ritenuto che l'Autorità "risulta aver fatto corretto governo dei parametri normativi rilevanti".

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