50 sfumature di grigio

LA SCRITTRICE SCARLETT THOMAS RACCONTA LA SUA EDUCAZIONE LETTERARIA A CACCIA DI PAGINE HOT: "NON È GIUSTO CHE UN UOMO SCRIVA UN LIBRO INTERO SULLA MASTURBAZIONE (ROTH) E VIENE CONSIDERATO UN GRANDE SCRITTORE MENTRE UNA DONNA VIENE SUBITO SISTEMATA SULLA STESSA MENSOLA DI CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO"

ECCO PERCHÉ I LIBRI EROTICI NON SONO SOLO "SFUMATURE"

 

Estratto del romanzo "Il linguaggio segreto delle foglie" di Scarlett Thomas ripreso da "la Repubblica"

SCARLETT THOMASSCARLETT THOMAS

 

Mi sono sempre piaciuti i libri davvero sconci. Da bambina adoravo il brivido sensuale che si ricava leggendo e, prima di essere abbastanza grande da leggere libri con scene di sesso, mi sono letta e riletta libri contenenti scene di cibo.

 

A scuola si faceva pratica baciandosi e guardandosi le mutandine a vicenda. Io mi chiedevo perché nessuno, nei libri che leggevo, facesse cose del genere: parlavano di feste a mezzanotte, ma non di appuntamenti amorosi.

 

Alcuni bambini credono che quando dormono i loro giocattoli prendano vita. Io speravo che i protagonisti della Banda dei Cinque se la cavassero, una volta chiuse le pagine del libro. Che cosa stavano facendo?

 

Volevo che tutto fosse più eccitante di quello che avevo modo di conoscere nel cortile della scuola - dopo tutto, si suppone che la letteratura espanda gli orizzonti personali -, ma non avevo nessuna idea di quello che ciò potesse significare.

 

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Era il 1982. Christian Grey non esisteva. A illuminarmi arrivò una raccolta di libri moderni di educazione sessuale senza-reticenza- alcuna, pubblicata da Compendium Books, Camden, North London.

 

In precedenza avevo sospettato che la Banda dei Cinque facesse cose come mostrare le chiappe ai pirati. «Avete mai provato a mettervi un cuscino tra le cosce e a comprimerlo con forza? » chiedeva The Playbook for Kids about Sex . Era questo che facevano gli altri bambini? Era questo che facevano George e Anne? Non sapevo che cosa pensare.

 

Avevo dieci anni, e mi sentivo già vezzosa e repressa. Fuori dai cancelli della scuola elementare che frequentavo capitava che alcune pagine di riviste pornografiche, all' apparenza bagnate, svolazzassero qua e là tristemente, ma non mi era consentito toccarle.

 

Volevo sapere quanto più possibile sui fatti della vita, ma sentivo che i dettagli più importanti mi erano preclusi.

 el james el james

 

La biblioteca locale mi fornì le opere di Judy Blume, compreso Per sempre che, malgrado annoverasse un pene di nome Ralph, portava il mite antisettico piccante della dicitura "Educazione sessuale".

 

Quando in classe un' insegnante ci spiegò quanto fosse "osceno" Chaucer, noi scioccamente non le credemmo: ciò che era ammesso a scuola non poteva essere osceno, e così mi persi i piaceri del Racconto del mugnaio e la deliziosa e disgustosa Fanny Hill . Eravamo una classe quinta relativamente piccola, in possesso di una copia estremamente stropicciata di Se domani verrà di Sidney Sheldon. Per la letteratura inglese c' era ancora tempo.

 

Arrivarono poi i sempre più prevedibili brividi di Jackie Collins e il porno di alta classe di Jilly Cooper. E Pizzo di Shirley Conran («Quale di voi, puttane, è mia madre?»). Questi libri però mi sembravano vuoti. C' era un po' di "eccitazione palpitante"; in qualche caso c' erano "energiche spinte", e ogni tanto anche una botta e via.

 

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Ma in quei libri le donne avevano sempre un esaurimento nervoso, avevano aborti, erano sul punto di morire. I libri che preferivo in assoluto erano più complessi, ma il sesso non figurava nemmeno in uno, a meno di prendere in considerazione Il colore viola che, purtroppo, ne parlava in termini di "problemi".

 

Mi piacquero Fuga di Lucy Irvine e Una donna sul filo del tempo di Marge Piercy, e altri romanzi femministi taglienti di questo tipo. Le uniche scene dettagliate di sesso nelle quali potevi imbatterti in questi libri, però, erano le scene di stupro.

 

Quando un' amica d' università alla fine mi raccomandò Nancy Friday ne fui sollevata: intere raccolte di suoi libri, contenenti fantasie sessuali di donne che andavano dritte al sodo, rimasero a lungo ad affollare il comodino di camera mia. Anche quella, però, non mi sembrò vera letteratura.

 

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Poi, finalmente, incontrai Nicola Six. Tutto ebbe inizio a una festa, una sera, quando un tipo mi disse che gli ricordavo lei. Penso che intendesse farmi un complimento, o quanto meno che il suo fosse un lusinghiero invito creativo. Affascinata, mi procurai una copia di London Fields di Martin Amis, nel quale scoprii che Nicola Six era l' antieroina.

 

Alla fine ecco un' opera di fiction veramente sconcia. Sconcia sotto tutti i punti di vista, e del tutto priva (lo scopro adesso, sfogliando una copia assai sgualcita) di rapporti sessuali standard, tipo pene in vagina.

 

Con le sue frasi in discorso indiretto e a briglia sciolta sulla sodomia in letteratura, la biancheria intima, i bikini e perfino il tempo, era pruriginoso in modo del tutto nuovo. Dalle frasi schizzava via sperma. Ecco, io volevo scrivere così, ma non avevo idea di come fare.

 

MARTIN AMISMARTIN AMIS

E volevo anche leggere più fiction di questo tipo, scritta in modo da ricavarne un articolato piacere sessuale e in cui perfino la descrizione di un mazzo di fiori poteva diventare sconveniente: «I colori le parlavano di budino di crema, di bianco- mangiare … una cena pesante a base di carne su piattini pastello, il concentrato di una veglia funebre proletaria per un nonno tirannico o una petulante nonnina che beveva, pazza da trent' anni ».

 

Presto capii che se volevo leggere di sesso dovevo decisamente rivolgermi agli scrittori. C' erano donne che scrivevano quel genere di frasi che amavo - scrittrici come Zadie Smith, Nicola Barker, e Arundhati Roy -, ma mi sembrava che, nel caso degli scrittori, quanto più erano figure dell' establishment, quanto più avevano vinto premi, quanto più erano anziani e sicuri di sé, tanto più i loro libri erano osceni.

 

Naturalmente, nessuna persona assennata leggerebbe L' animale morente di Philip Roth soltanto per le scene di sesso. Il libro è molto più importante. All' apparenza presenta l' ossessione di un uomo per il corpo della sua giovane amante, ma sotto sotto parla di fragilità umana, di invecchiamento, di morte.

 

«Normalmente tu vedi la vagina e la puoi aprire con le mani, ma nel suo caso essa sbocciava da sé e la figa affiorava dal suo nascondiglio» scrive Roth. Il romanzo offre grande piacere, ma indaga anche il dolore.

PHILIP ROTH INTERVISTATO DALLA SERVADIO PHILIP ROTH INTERVISTATO DALLA SERVADIO

 

Nel suo romanzo Il professore è sordo, David Lodge riesce a inserire ben due versioni della medesima scena dettagliata di una sculacciata - con tanto di "rosee natiche" - e il trucco sta nel fatto che la scena si svolge solo nell' immaginazione dei personaggi.

 

Sto ancora pensando in che modo si possa spiegare agli studenti di scrittura creativa perché questa è letteratura mentre le scene di sculacciate di EL James non lo sono. Da un certo punto di vista, naturalmente, la risposta è ovvia: Lodge parla di realtà, James di fantasia. Lodge ci aiuta a comprendere meglio il nostro mondo, James parla di eros (...).

 

Di sicuro non è ammissibile che un uomo possa scrivere un libro intero sulla masturbazione (sempre Roth) ed essere considerato un grande scrittore, mentre una donna non può neppure cimentarsi con una scena del genere senza essere respinta e sistemata sulla stessa mensola di Cinquanta sfumature di grigio e di Black lace quickies .

 

zadie smithzadie smith

Una sbirciatina alle recenti nomination per il premio Bad Sex , tuttavia, rivela che le donne - comprese quelle sopra i trent' anni - hanno altrettante probabilità degli uomini di scrivere di "leccate" e di "umidità". Non che le donne non scrivano di sesso. Solo che non è così semplice. Nell' aria, qualcosa - quella parte dello Zeitgeist nella quale si agita un dito - ci ammonisce in silenzio a essere prudenti(...).

 

Il Senso di una fine di Julian Barnes - nella prima pagina del quale compaiono le immagini di "un lucido interno polso" (di un uomo che masturba la sua ragazza) e di "fiotti di sperma che girano dentro uno scarico" - in parte riguarda quello che accade quando una donna di mezza età va a letto con il ragazzo di sua figlia.

 

Una scena simile compare anche nel romanzo Il limoneto di Helen Walsh. Indubbiamente Barnes è uno scrittore migliore, ma entrambi i libri sono opere riuscite. Eppure, mentre Il senso di una fine ha vinto il Man Booker Prize, il romanzo di Welsh è liquidato su Amazon come un «porno soft e mal scritto» che contiene - orrore! - «la parola che inizia per "f"».

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 Uno dei recensori del libro deplora il fatto che l' amante diciassettenne sia "una bambina". Sarebbe semplice giungere alla conclusione che gli uomini se la cavano più facilmente delle donne e possono scrivere quello che vogliono.

 

Non sono sicura, tuttavia, che ciò sia del tutto vero (...). Ci penserò due volte la prossima volta che scriverò una scena di sesso ambientata in treno, nel caso in cui qualcun altro la definisca materiale erotico? Mi auguro di no.

 

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