DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
1.AEREO CADUTO: BILD, LUBITZ ERA IN CRISI CON FIDANZATA
(ANSA) - Aveva avuto "una pesante crisi di coppia con la sua ragazza" Andeas Lubitz, il copilota che ha provocato la tragedia del volo Germanwings, una "pena d'amore che lo ha segnato profondamente". Lo scrive Bild: gli investigatori stanno indagando "intensamente su una crisi personale" come motivo per il folle gesto.
polizia a casa di andreas lubitz
2.SPIEGEL, IN CASA COPILOTA INDIZI MALATTIA PSICHICA
(ANSA) - Gli inquirenti della Procura di Dusseldorf hanno trovato indizi di una malattia psichica di Andreas Lubitz, nella perquisizione della sua casa. Lo scrive Spiegel online, riferendo indiscrezioni sulle indagini in corso sul caso del copilota che avrebbe intenzionalmente fatto precipitare l'aereo di Germanwings.
polizia a casa di andreas lubitz 4
3.AEREO: LUBITZ CADDE IN 'GRAVE DEPRESSIONE' NEL 2009
(ANSA) - Andreas Lubitz era stato "più volte retrocesso" durante l'addestramento al volo di Lufthansa, che ha frequentato dal 2008. Lo scrive il tabloid Bild citando fonti della compagnia: "Nel 2009 gli è stato diagnosticato 'un grave episodio depressivo poi rientrato' ". In totale sarebbe stato sotto trattamento psichiatrico per un anno e mezzo.
4.AEREO CADUTO:BILD,LUBITZ GIUDICATO IN PARTE NON IDONEO
(ANSA) - Andreas Lunitz, il copilota che ha provocato la tragedia del volo Germanwings, era stato giudicato sei anni fa "secondo indiscrezioni in parte 'non idoneo al volo' " durante l'addestramento nella scuola di volo Lufthansa di Phoenix, negli Usa. Lo scrive il tabloid Bild citando fonti della stessa compagnia tedesca, holding di Germanwings.
5.AEREO CADUTO: LUBITZ NECESSITAVA PERIODICI CONTROLLI MEDICI
(ANSA) - Per l'Autorità federale al volo tedesca Andreas Lubitz, il copilota che ha provocato la tragedia del volo Germanwings, necessitava di ''particolari controlli medici da effettuare con regolarità''. Lo scrive Bild, per cui la cartella di Lubitz indicava il codice SIC, specifico per tali casi, lo stesso annotato anche sulla sua licenza di volo.
polizia a casa di andreas lubitz 3
6.COSA AVEVA DETTO IERI IL CAPO DI LUFTHANSA: "IL COPILOTA LUBITZ AVEVA SUPERATO TUTTI I TEST PSICOLOGICI. ERA PRONTO AL 100% PER IL VOLO"
Andreas Lubitz, il copilota dell'Airbus A320 della Germanwings precipitato martedì sulle Alpi francesi, aveva "superato tutti i test medici, ma anche tutti i test psicologici, era atto al volo, al cento per cento". Lo ha detto Carsten Spohr, amministratore delegato di Deutsche Lufthansa, nel corso di una conferenza stampa a Colonia. Non siamo a conoscenza di niente che potesse portare il copilota a un'azione così terribile", ha aggiunto, sottolineando che per Lufthansa la sicurezza è sempre stata "al primo posto".
L'unica cosa che risulta è che "aveva sospeso per qualche mese la formazione", ma anche questa viene considerato una cosa normale. E dopo questa sospensione, ha spiegato ancora Spohr, sono stati effettuati di nuovo tutti i test di valutazione psico attitudinale. Poi ha sottolineato che al momento si possono fare solo "supposizioni sui motivi" che possano averlo spinto a questo: "Non siamo a conoscenza di nessuna cosa che possa averlo portato ad un'azione del genere".
Certo "se una persona porta con sé 149 persone uccidendosi non è più un suicidio" ha infine concluso l'amministratore delegato di Lufthansa parlando del gesto di Andreas Lubitz.
7.I GENITORI DEL COPILOTA SOLI NEL PRATO - «GLI ALTRI PARENTI NON LI VOLEVANO»
Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
La donna al finestrino ha gli occhi cerchiati di rosso. Intorno alle 11 il pullman viene preso in consegna dalla gendarmeria locale all’altezza del centre des vacances La Val Fleuris, la valle in fiore, e si ferma a metà tornante. La signora si accorge della presenza di altre persone sul ciglio opposto della strada. China la testa, fruga nella borsa, fa cenno di avvicinarsi. Appoggia al vetro una pagina strappata di giornale. Sul bordo bianco ha scritto una frase a pennarello. «Mio marito è stato ucciso».
poliziotti fuori casa di andreas lubitz
Alcuni annuiscono con la testa, altri cercano di distogliere lo sguardo, cos’altro puoi fare. Lei scoppia a piangere, picchia con il pugno sul sedile davanti. Il rimmel cola sulle guance. Al centro della fiancata del pullman c’è una scritta enorme e colorata. «Noi vi offriamo le migliori vacanze del mondo».
L’antefatto del mattino è questo. Adesso, ore 16.15, siamo davanti a questo pascolo pieno di sterco di mucca che chissà perché sembra diventato un buco nero, l’unico luogo in grado di risucchiare tutto questo dolore, esorcizzarlo, più per gli altri, per chi assiste davanti alla tv, che per chi lo subisce. I familiari delle vittime arrivano preceduti da moto e auto della Gendarmerie, l’intera area è delimitata da transenne che hanno l’unico scopo di tenere lontani gli altri, isolare queste persone che vengono sorrette e tenute per mano mentre scendono i tre gradini del pullman.
la porta di cabina di un a320 come quello germanwings
Camminano spaesati, guardandosi intorno, trasportati dalle loro case in questa gola circondata da montagne che mai come oggi appare fredda e ostile. Sono 250, meno dei 400 previsti, molti non se la sono sentita.
Tutto è cambiato, proprio mentre questi uomini e donne salivano sull’aereo. Il loro dolore non è più la notizia principale. Il dolore non può unire neppure loro che ne sono vittime, perché non è vero che la morte è sempre uguale, sapere che tuo figlio e tua madre o tuo marito sono morti in una disgrazia è un conto, scoprire all’improvviso, in viaggio verso una piccola consolazione, che sono stati ammazzati è qualcosa che non lascia margine, non concede pietà.
la plancia di comando dell airbus a320
Quando i sette pullman colorati ripartono verso l’aeroporto di Marsiglia, non si muove nessuno. I gendarmi che circondano la baita dicono che l’attesa sta per finire, «tra poco ci sarà anche la famiglia del copilota» e non c’è bisogno di aggiungere altro.
I genitori di Andreas Lubitz arrivano alle 18.10 con la seconda comitiva, se è possibile chiamarla così, quella dedicata all’equipaggio del volo 4U9525, un solo pullman, e dietro, a qualche metro e un minuto di distanza, un furgoncino.
Al mattino erano con gli altri parenti delle vittime, erano come gli altri. L’hanno saputo sul pullman. Pensavano di dover piangere un figlio morto in un incidente inspiegabile, hanno scoperto che invece si è suicidato e nel farlo ha tolto la vita ad altre 149 persone, colleghi, amici, bambini, studenti, anziani. Il capo dell’unità di crisi della Lufthansa li ha fatti scendere per infilarli nella berlina nera sulla quale sono giunti fino all’ingresso della camera ardente di Seyne-les-Alpes, la prima tappa di una giornata atroce, dove sono stati protetti e scortati come criminali all’uscita da un tribunale, uguali nel dolore di tutti ma all’improvviso diversi da tutti gli altri, colpevoli senza esserlo.
ANDREAS G L PILOTA DELL AEREO GERMANWINGS
Quando scendono i gendarmi e gli uomini della Lufthansa li coprono con i loro corpi, scortandoli sul prato dove sono stese le bandiere spagnole, tedesche, inglesi. Da una parte ci sono i familiari dei membri dell’equipaggio, dall’altra queste due figure indistinguibili nel buio del tramonto.
airbus a320 del 1991 di germanwings quando ancora era lufthansa
Di fronte hanno una stele improvvisata sulla quale è inciso anche il nome di loro figlio, insieme a quello delle altre vittime. Il gruppo più numeroso si inoltra nel prato, verso il punto più vicino allo sperone di roccia che nasconde i resti dell’Airbus e dei passeggeri. Fanno per incamminarsi ma vengono fermati da due assistenti che mettono le mani tese davanti a loro come fossero le sbarre di un passaggio a livello. Aspettate, prima gli altri. Abbassano le mani solo quando i parenti sono avanzati fin quasi a metà, distanti almeno 50 metri. Ripartono tutti che è buio. Prima il pullman, dietro il furgoncino.
«Brutto, crudele, ma non si poteva fare diversamente» dice Joel Balique, la moglie del sindaco di Le Vernet che si è presa il compito di aprire la piccola cappella per i pochi che avevano voglia di raccogliersi in preghiera.
angela merkel con aereo lufthansa in mano
«C’era troppa rabbia, alcuni parenti non li volevano». A sera tardi davanti alla camera ardente di Seyne-les-Alpes ritroviamo la signora del foglio di giornale, una dei pochi che trova la forza di uscire dal sentiero che le è stato imposto. Si chiama Maria Rives, moglie di Manuel, padre dei suoi tre figli. «Cosa siamo venuto a fare?» si chiede. «Sono partita per vedere le ultime cose che ha visto mio marito. Ho dovuto guardare da lontano la scena di un delitto».
disastro del volo germanwings 6
Quell’uomo è un assassino, aggiunge con il dito alzato prima di risalire sul pullman. I genitori di Andreas Lubitz invece restano qui. Oggi verranno sentiti dal magistrato e dai gendarmi. In Germania, davanti alla loro casa, ci sono auto della Polizia. Sopravvivere a un figlio è qualcosa che un padre e una madre non dovrebbero mai vivere. Per loro questo è il primo giorno di una vita peggiore della morte, dove non ci sarà perdono.
disastro del volo germanwings 39disastro del volo germanwings 34disastro del volo germanwings 31disastro del volo germanwings 42
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
FLASH! – MARIA ROSARIA BOCCIA CONTRO TUTTI: L’EX AMANTE DI GENNY-DELON QUERELA SANGIULIANO (GIÀ…
DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…