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LA MAMMA-FURBETTA È SEMPRE INCINTA! - A ROMA, UNA DONNA È STATA CONDANNATA A UN ANNO E 8 MESI PER AVER FINTO DI AVER DATO ALLA LUCE CINQUE FIGLI, TRA 2014 E 2019, PER PRENDERSI CINQUE CONGEDI DI MATERNITÀ, RIUSCENDO A INCASSARE 111 MILA EURO DALL’INPS - NON SOLO: PUR DI EVITARE DI LAVORARE, LA SIGNORA AVREBBE ANCHE SIMULATO 12 GRAVIDANZE A RISCHIO E RIPRODOTTO I DOCUMENTI, CON TANTO DI NOME, COGNOME E CODICE FISCALE, DEI CINQUE PARGOLETTI - LA TRUFFA È ANDATA AVANTI FINO A QUANDO…

Estratto dell'articolo di Giuseppe Scarpa per www.repubblica.it

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Tutto per non lavorare. Ma l’unica cosa che ha partorito è stato un piano diabolico per starsene a casa e vedersi accreditare ogni mese lo stipendio. Congedo maternità senza soluzione di continuità. Et voilà, dodici gravidanze inesistenti e poi cinque figli dati alla luce, uno dietro l’altro tra il 2014 e il 2019.

 

Cinque creature con tanto di nome, cognome e codice fiscale che, anche in questo caso, nessuno ha mai visto. Eppure, i documenti c’erano, le carte che certificavano le dodici maternità a rischio. Tutto finto, tutto creato ad arte dalla signora Barbara Ioele che ha riprodotto documenti, timbri, firme di medici neanche fosse la più esperta delle falsarie.

 

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Il piano, in questo modo, è andato avanti per cinque lunghi anni, con il responsabile del fast food per cui lavorava perplesso dalle ripetute gravidanze della dipendente […] Fino a quando qualcuno ha iniziato a insospettirsi, a farsi delle domande. In mezzo a tutte queste nascite c’era stato, infatti, un diluvio di gravidanze interrotte. […]

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Gli interrogativi, alla fine, hanno ricevuto delle risposte nette da parte dei carabinieri dell’Ispettorato del lavoro: una montagna di bugie, ecco la verità. Che per le casse dell’Inps si sono tradotte in 111 mila euro versati alla truffatrice in virtù del suo stato interessante e della nascita dei cinque figli – mai nati - che le impedivano di andare a lavorare in una catena di fast food.

 

Ma adesso il conto lo dovrà pagare Ioele poiché, dopo l’accusa portata avanti dal pm Carlo Villani, c’è stata la condanna in primo grado, che il suo avvocato ha già appellato, ad un anno e otto mesi di carcere per falso e truffa. I giudici hanno dichiarato colpevole anche il compagno per aver retto, in parte, il gioco della donna, anche se ai pargoli, era stato dato il cognome della signora. Ad ogni buon conto anche Davide Pizzinato, paga le su responsabilità con un verdetto che stabilisce sette mesi di carcere.

 

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[…] si legge nelle motivazioni, ha presentato e prodotto “all’Asl certificati medici falsi sottoscritti da una ginecologa (di cui copiava la firma) attestanti il numero di 12 gravidanze a rischio”. Con questa documentazione “inducevano in errore prima l’Asl che confermava i requisiti per l’astensione anticipata da lavoro poi prodotta all’Inps per ottenere emolumenti non dovuti". Stesso schema impiegato con i cinque pargoli di cui, nei registri dell’Umberto I, non c’era nessuna traccia. Una grande truffa.

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