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Eleonora Vallin per “la Stampa”
«È diventata la nostra forza, questi sono i nostri bambini e offriamo loro il massimo. Accogliamo tutti e non ci sentiamo una scuola di serie B». Gabriella Balbo coordina la materna Quadrifoglio di via Bach a Padova, nel quartiere Arcella. La scuola quest’anno ha 66 bambini iscritti e solo due hanno genitori italiani. Tre hanno un genitore su due nato in Italia, i restanti sono figli di immigrati.
La proporzione anomala, quasi da record, ha scioccato Eleonora Baccaro, mamma padovana che ha deciso di scrivere al sindaco Massimo Bitonci (Lega) per denunciare la situazione. «Il primo impatto è stato di sorpresa - spiega Baccaro - mia figlia è serena e tranquilla e a quest’età l’importante è socializzare, ma bisogna valutare i rischi».
La scuola Quadrifoglio, immersa in uno dei quartieri a più alta densità di residenti immigrati, è ben nota a Baccaro. Qui, tre anni fa, aveva iscritto la figlia più grande. La bimba, che oggi ha 5 anni, è però stata trasferita in un istituto privato. «Già allora la percentuale di stranieri era alta, le maestre sono tutte qualificate ma nonostante ciò c’è stata una regressione di linguaggio. Molti bambini non parlano, altri hanno difficoltà oggettive di comunicazione. E come mamma devo valutare la situazione».
Baccaro ha segnalato al sindaco Bitonci che a pochi passi dal Quadrifoglio c’è una scuola comunale dove la percentuale di stranieri si ferma al 50%: «Vorrei capire con quali criteri vengono destinati i bambini, visto che in queste due scuole i costi sono identici e l’appalto mensa è uguale. Alla comunale, tra l’altro, mi risulta ci siano posti liberi».
ballottaggi padova massimo bitonci esulta
«Gli alunni italiani non possono essere penalizzati nell’apprendimento, tanto della lingua italiana quanto di altre discipline, dalla presenza massiccia di alunni stranieri. Il caso limite di Padova grida vendetta - ha dichiarato Bitonci -. Per favorire l’apprendimento degli alunni stranieri, quanto di quelli italiani, occorre istituire delle classi ponte, che consentano ai primi di superare il gap accumulato, ai secondi di non maturare ritardi rispetto ai coetanei che frequentano altri istituti. Le risposte devono arrivare dal Governo Renzi».
«La nostra è una scuola multietnica. Ci sono tanti bambini con buona verbalizzazione e altri che non conoscono affatto l’italiano» chiosa Balbo. Mediatori linguistici? «Non sono previsti, vanno richiesti ma non è detto che ci vengano dati».
Sei le maestre al Quadrifoglio per 66 alunni di varie etnie: Nigeria, Congo, Romania, Moldavia, Kossovo, Pakistan, Arabia, Marocco, Cina e Filippine. «Sono dieci anni che viviamo in questa situazione ma a volte non è facile essere all’altezza. E anche le vicine materne Boranga e Fornasari vivono situazioni analoghe» chiude Balbo.
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