DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Paolo Russo per "la Stampa"
LISTE D ATTESA - SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO
Mentre il Governo con la manovra lascia pochi spicci alla sanità, appena 1,2 miliardi "lordi" contro i 4 richiesti dal ministro Schillaci, cresce la quota di cittadini che denunciano di essere rimasti intrappolati nelle liste di attesa: più 2,8% rispetto al 2022, +8,6% sul 2021.
[...] il 9% delle donne, il 6,2% degli uomini rinuncia alle cure, denuncia il Rapporto civico sulla Salute di Cittadinanzattiva presentato ieri a Roma. Complessivamente oltre il 7% della popolazione fa a meno di visite e accertamenti diagnostici non tanto per la difficoltà a pagare il conto quanto per i tempi biblici di attesa che spingono sempre più assistiti verso le braccia del privato.
GIORGIA MELONI - ORAZIO SCHILLACI
Questo dato «mostra che avevamo ragione a intervenire sulle liste d'attesa», ha affermato il ministro della Salute Orazio Schillaci, il quale ha annunciato che a breve saranno varati i decreti attuativi della legge sulle liste d'attesa.
A cominciare da quello che specifica come e quando scatteranno i poteri sostitutivi del ministero delle Salute in caso le Regioni risultino inadempienti nell'applicare le misure "taglia-coda".
In attesa di vedere se il decreto varato prima delle elezioni europee produrrà qualche effetto la situazione delle liste d'attesa resta da codice rosso. Anche nel 2024, spiegano da Cittadinanzattiva, visto che le segnalazioni sui tempi massimi non rispettati continuano ad arrivare numerose ogni giorno e in costante crescita rispetto a un 2023 che è già da incubo.
LISTE D ATTESA - SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO
Perché tanto per cominciare il 31,1% degli incagliati nelle liste di attesa denunciano il fatto di non aver proprio avuto un appuntamento essendosi trovati davanti agende bloccate. Pratica fuorilegge ma che in molte Asl evidentemente la fa ancora da padrona.
Prima ancora di sentirsi dare appuntamento a un anno di distanza c'è poi da superare lo scoglio del Cup, che il 20% di chi ha denunciato un problema di accesso alle prestazioni ha avuto difficoltà a contattare. Superati questi due ostacoli poi i tempi restano biblici. Perché saranno anche quelli denunciati da chi ha avuto da lamentarsi, ma non è facile farsi una ragione di una visita di controllo oncologica fissata a 480 giorni di distanza. Così come è difficile accettare che per asportare chirurgicamente un tumore alla prostata anziché 30 giorni come da codice di priorità riportato nella richiesta medica si debba invece attendere 159 giorni.
LISTE D ATTESA - SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO
Una delle specialità per cui la pazienza è d'obbligo è l'oculistica, tanto che per un controllo della vista si arriva ad attendere 468 giorni contro i 120 previsti per una prestazione con codice di priorità P, ossia "programmabile".
Peggio ancora va per gli accertamenti diagnostici. Per un ecodoppler dei tronchi sovraortici si può anche dover attendere circa un anno e mezzo, per l'esattezza 526 giorni.
Per una spirometria c'è chi ha dovuto pazientare 266 giorni nonostante sulla ricetta campeggiasse le lettera D delle prestazioni differibili, ma non oltre 60 giorni. Con lo stesso codice di priorità si sono dovuti attendere invece 300 giorni tondi tondi per ottenere una tac della colonna nel tratto lombosacrale. [...]
GIORGIA MELONI ORAZIO SCHILLACI
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