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MARADONA SPACCA NAPOLI - A 30 ANNI DALLO SCUDETTO IL PIBE DE ORO SI PRENDE IL SAN CARLO: IL 16 GENNAIO LO SPETTACOLO CON SIANI E IL RAPPER CLEMENTINO - I MELOMANI PROTESTANO: “CHE C’ENTRA COL TEATRO?” - L’EX SOVRINTENDENTE CANESSA E IL SOCIOLOGO DE MASI CONTRARI - NIOLA FAVOREVOLE: DIEGO E’ UN ARTISTA IN UNA CITTA’ CHE DI ARTISTI NEGLI ULTIMI 30 ANNI NE HA AVUTI POCHI” - VIDEO

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MARADONAMARADONA

 

 

Stella Cervasio per la Repubblica

 

Un evento unico nel più bel teatro del mondo. Una leggenda su un palco leggendario. Lo attendono sempre a Napoli, nonostante le mille traversie che ha avuto la sua vita di campione un po’ “maledetto”. Ma la droga, la malattia, il sovrappeso, i tanti problemi con il fisco e con la famiglia non hanno tolto dal cuore dei napoletani il Pibe de Oro.

 

La vita e l’arte di Diego Armando Maradona andranno in scena su un palco calcato da primedonne e big del bel canto internazionale. I tempi cambiano, e i teatri lirici si adeguano. Mantenerli costa e uno spettacolo “diverso” può aiutare. Tra 100 e 150 mila euro l’incasso previsto.

SAN CARLO NAPOLISAN CARLO NAPOLI

 

È aperta la corsa per lo spettacolo live del 16 gennaio alle 21 al San Carlo con biglietti da 66 a 330 euro per la poltronissima. Il campione argentino atterrerà a Napoli il 15 gennaio: il giorno dopo il live, come l’ha pensato il comico Alessandro Siani, che del Pibe è fan da quando era in calzoni corti.

 

Al fianco del campione ci sarà anche il rapper napoletano Clementino. Non un copione vero e proprio ma un canovaccio con il racconto in prima persona del calciatore con tonfi e trionfi, trofei e anche abissi di sofferenza.

 

CHIESA MARADONACHIESA MARADONA

A 30 anni dal primo scudetto del Napoli, Maradona torna con la piéce “Tre volte 10”: 50 minuti diffusi in diretta esclusiva dall’emittente televisiva “Discovery Channel”. La produzione è firmata da Best Live in collaborazione con Esga Trading: sarà questa, la società di Siani, a devolvere al San Carlo 60 mila euro tramite l’Art Bonus sancito dalla nuova legge del ministro Franceschini e in 3 anni il recupero fiscale sarà del 65 per cento.

 

E il teatro ha destinato al settore educational la donazione, per aumentare la diffusione nelle scuole e nelle fasce più giovani. Tutto perfetto. Se non fosse per una polemica sollevata dall’ex soprintendente del lirico Francesco Canessa. 

 

Giornalista in pensione e melomane, Canessa, che ha diretto il San Carlo per un cospicuo numero di anni, scrive sull’edizione napoletana di Repubblica: «Siamo certi che tutto questo abbia a che fare con il San Carlo? Con Maradona e il rapper Clementino si riduce quel gioiello a mero contenitore di eventi, senza manco far caso se superino o meno il limite del trash».

DE MASIDE MASI

 

Continua dicendo che «lo Stato contribuisce a tenerlo in vita perché produca secondo lo statuto opere, concerti e balletti ». Un tradimento, secondo l’ex soprintendente che non troverebbe giustificazione. Canessa aggiunge che «il teatro Real di Madrid non ha ancora accolto sul suo palcoscenico Ronaldo».

 

La macchina dell’organizzazione va avanti, provando anche in sua assenza il racconto di Maradona. Un divo che la città ama ancora alla follia, ma al quale ha riservato anche sorprese poco piacevoli, come il rischio pignoramento per un debito di 6 milioni con il fisco, caricato di interessi pari a 40 milioni: ha vinto in primo grado ma l’appello è ancora in corso. Maradona ha twittato un video in cui dice «Napoletani, ci vediamo al San Carlo per dimostrare tutto l’amore che mi avete dato e che ho tutto nel cuore». Ma su quanto sia giusto ospitare el Pibe nel tempio della musica alta, la città si è spaccata.

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Non è d’accordo il sociologo Domenico De Masi: «A Vienna in due ore per il concerto di Capodanno fanno uno spettacolo che vede tutto il mondo, costa niente e comporta fortissimo guadagno e in quella sala non farebbero mai una cosa con Maradona, non perché è un sacrilegio, ma per motivi economici: il campione ci perde e il San Carlo non aumenta le sue finanze».

 

Favorevole invece l’antropologo Marino Niola: «Se Maradona venisse a tirare una pallonata contro le scenografie potrei essere perplesso, a meno che non gli mettano una rete. Ma non ci vedo nulla di strano: è stato un artista in una città che negli ultimi 30 anni artisti ne ha avuti veramente pochi».

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