DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA”…
https://www.repubblica.it/cronaca/2024/12/07/news/marco_magrin_treviso_morto_sfratto_casa-423833196/
Estratto dell’articolo di Enrico Ferro per “la Repubblica”
[…] Una storia tragica e paradossale, che vede ancora una volta un’amministrazione di centrodestra contrapposta ai centri sociali. Tragica perché nel Veneto delle aziende si può restare senza casa e morire di stenti in un garage, paradossale perché lo sfratto dall’abitazione era stato chiesto da uno degli attivisti del fronte del diritto alla casa.
Succede a Treviso, dove sabato 30 novembre Marco Magrin, padovano di 53 anni con un passato difficile, è stato trovato morto in un garage che era diventato la sua casa, dopo il cambio della serratura dell’appartamento in cui aveva vissuto fino a settembre. Il proprietario dell’immobile, invece, è Andrea Berta, attivista del centro sociale Django e dell’associazione Caminantes, che in più di un’occasione ha manifestato contro il Comune sul tema dell’emergenza abitativa e degli sfratti alle fasce deboli della società.
MARIO CONTE SINDACO DI TREVISO
Ecco perché Mario Conte, leghista e sindaco di Treviso, si dice intenzionato a fare un esposto in procura. «Prima attaccano l’amministrazione e poi cambiano la serratura di un appartamento, lasciando all’addiaccio un uomo già in difficoltà. Adesso voglio capire bene cos’è successo, mi rivolgerò all’autorità giudiziaria»[…]
Scoppia la polemica politica e sulla questione si fa sentire anche l’eurodeputata di Avs Ilaria Salis.
«Nel 2024 non è possibile morire di freddo, non è possibile non avere un tetto sulla testa. La casa è un diritto universale. L’assenza di politiche abitative per tutti è il vero crimine. Mai più case senza gente, mai più gente senza casa», ha scritto sui suoi profili social.
Non si sottrae alla rissa verbale Raffaele Speranzon, senatore veneto di Fratelli d’Italia, molto vicino alla premier Giorgia Meloni. «I tipi dei centri sociali sono quelli che fanno i cortei per la casa e che occupano abusivamente le case degli altri, poi se è casa loro sfrattano chiunque, soprattutto se il malcapitato è pure italiano — dice Speranzon — Il povero Magrin è stato ucciso da un’indifferenza sinistra».
Andrea Berta aveva ereditato l’appartamento dalla zia morta a maggio del 2022. «Per due anni mi sono fatto carico della situazione e quando Marco mi ha assicurato di aver trovato una sistemazione gli ho creduto», si giustifica l’attivista. «Non ho mai chiesto un soldo e ho pagato di tasca mia le spese condominiali, oltre duemila euro». A seguirlo ora è l’avvocata Antonella Tocchetto, che a Treviso è anche consigliera comunale del Pd. Dicono che uno sfratto vero e proprio non c’è mai stato, che semplicemente l’aveva convinto a liberare l’alloggio.
Ora spuntano anche dei messaggi che lo stesso Magrin avrebbe scritto sui canali social del sindaco Conte. Una richiesta d’aiuto, quella di quest’uomo senza lavoro, finito varie volte in carcere per piccoli reati e anche in comunità per disintossicarsi. […] «Ma i social non sono i canali ufficiali e comunque sono tutti messaggi datati», sottolineano in municipio, allontanando l’ombra di eventuali negligenze.
Sul caso si fa sentire anche il presidente del Veneto, Luca Zaia. «È tragico che nell’opulento Veneto si muoia di freddo, ai margini della società. Questa è una vicenda che grida vendetta, inaccettabile.
È giusto che il sindaco Conte si muova e faccia queste azioni», dice riferendosi all’esposto in procura. E intanto il centro sociale Django annuncia mobilitazioni davanti al municipio.
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