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CARA IBIZA TI SCRIVO - MARTIN GARRIX RACCONTA LE SUE NOTTI PAZZE IN CONSOLLE NEI MIGLIORI CLUB DELLA “REGINA” DELLE BALEARI - PER FORBES IL 21ENNE OLANDESE E’ TRA I DJ PIU’ RICCHI DEL MONDO (16 MILIONI DI FATTURATO) - “CONOSCO FEDEZ MA NON SO SE LAVORERO’ CON LUI. SONO MOLTO SELETTIVO” - VIDEO

 

Gianni Santoro per il Venerdì - La Repubblica

 

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Un recente studio inglese ha fatto il giro del mondo svelando come età ultima per andare in discoteca prima di ritirarsi in privato con ignominia i 37 anni. A Ibiza la regola non vale. E attempati clubber continuano a mescolarsi come possono tra i ventenni.

 

Per essere una vecchia veterana della scena, l' isola se la passa bene. La dolce vita del divertimento è in pieno fermento, oggi come trent' anni fa. Quando con l'esplosione della musica house e la nascita di quella che chiamarono Second summer of love - con la dance al posto del rock utopico degli anni Sessanta - un' orda di raver e giovani da tutta Europa trovarono il loro Eldorado in questa piccola isola iberica. Hanno vinto loro: Ibiza è ancora l' isola del divertimento e della musica dance elettronica. Qui i negozi di alimentari hanno insegne come Clubbers e Swag.

 

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Della crisi delle discoteche italiane, sopraffatte da istituzioni diverse - festival, circoli Arci - qui non c' è eco. Il flusso turistico (oltre sette milioni di visitatori nel 2016 secondo il Financial Times) prevede che all' arrivo ci si procuri il braccialetto per il privé prima ancora di fare il check-in al proprio albergo.

 

Sulle spiagge, dove si smaltisce la sbornia della notte prima, ragazzi africani vendono ancora i cd masterizzati, rigorosamente con selezioni dance dei migliori dj. Se quel mito dell' eterno divertimento continua a rinnovarsi è merito anche di Martin Garrix, 21 anni, da quattro nel gotha dei dj e produttori mondiali quando la sua Animals diventò un successo globale, al nono posto nella classifica Forbes 2016 dei più ricchi, 16 milioni di dollari di fatturato, il più giovane della top ten.

 

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Per tutta l' estate del 2017 si esibisce a Ibiza per due serate a settimana: ogni lunedì notte al nuovissimo Hi (ex Space) e ogni giovedì all' Ushuaïa per un set faraonico serale.

 

L' ingresso base costa 50 euro, ma per quelli «allergici a fare la fila in piedi», come recita il sito web, c' è il questionario da riempire nella speranza di poter comprare un tavolo vip, dove lo champagne arriva con una processione di ragazze immagine in costume e candelotti colorati.

 

Molti degli artisti pubblicizzati negli enormi poster che campeggiano in tutta l' isola saranno sconosciuti a chi non frequenta il mondo dell' elettronica - Marco Carola da Napoli è richiestissimo, ma poi c' è anche Paris Hilton ogni domenica all' Amnesia, all' Hi c' è un dj anche in bagno - e molti dei loro fan non saprebbero citare i nomi delle tracce più famose, ma questo è uno dei segreti del successo della scena: mentre il rock vuole un rapporto univoco ed esclusivo con il suo pubblico, qui è tutto molto casual, l' artista non pretende tutte le attenzioni e il pubblico prende quello che vuole. Unica richiesta non scritta: divertirsi.

 

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In questa fabbrica del divertimento si ha la libertà di essere tutti uguali. Martin non ha l' aspetto della star, sembra uno dei suoi fan olandesi, capello curato e sorriso smagliante.

 

Quando arriva al tavolo è in infradito e pantaloni corti, si dispiace di dover lasciare indietro il manipolo di amici che lo segue ovunque.

 

«Quest' anno faremo solo un' altra sessione per i media e poi basta» dice un po' stanco. Niente domande personali, dicono. Ok, nessun problema. No «Bieber questions»: nessuna domanda su Justin Bieber. Ok, ma perché? Perché glielo chiedono tutti in continuazione: sì, si conoscono e sono amici e sì, prima o poi faranno una collaborazione insieme. Inevitabile, dal momento che dietro hanno lo stesso manager, Scooter Braun, che amministra anche la carriera di Ariana Grande.

 

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Quando racconta la sua musica Garrix usa due espressioni: parla di «club songs», quelle da ballare, e di «radio songs», quelle da ascoltare. Inizia a puntare soprattutto su queste ultime ora per andare avanti con la sua carriera.

 

«E voglio che Martin Garrix sia anche un' esperienza visiva» dice parlando di sé come brand per spiegare l' enorme sforzo produttivo per realizzare lo show pieno di effetti speciali e laser e proiezioni, con un segno + (che sta per la T di Martin) e una x (per Garrix) come simboli del logo che si muovono in continuazione. Nel team dei visual e della scenografia c' è anche un italiano, Lorenzo De Pascalis: «Martin è un ragazzo veramente entusiasta» dice.

 

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Durante tutta l' estate Garrix risiede a Ibiza dove ha preso casa e ha uno studio di registrazione, da lunedì a giovedì qui e poi ogni weekend vola via per suonare in tutto il mondo (in Italia sarà il 13 agosto a Gallipoli e il 14 a Lignano Sabbiadoro). Qualche settimana fa ha suonato in tre paesi diversi in poche ore: Austria, Francia e Finlandia. Jet privato e due crew che montano e smontano due palchi contemporaneamente. «Il mio primo video fu girato proprio qui a Ibiza. Sembravo un bambino di dieci anni» sorride con il volto di un Leonardo DiCaprio imberbe. Lo cerca sull' iPhone con lo schermo rotto.

 

Poi lascia stare. L' ultima volta in Italia sul palco dell' I Days Festival di Monza ha urlato «130 si volaaaaa», come un suo fan su YouTube in un video diventato virale, quasi un milione e 800 mila visualizzazioni. «La gente dei miei social ha visto che tutti gli italiani commentavano così sotto ogni mio post, allora mi sono informato e in Italia ho deciso di ripetere la frase, è stato divertente». Al suo fianco c' era Fedez in quell' occasione. «Ci avevano presentati un paio di anni fa. Lavorerei con lui? Non lo so, forse, sono molto selettivo al momento, ma chissà, magari in futuro». Ai fan che chiedono un selfie dice di aspettare dopo il pranzo.

 

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Quel suo logo, +x, molti se lo tatuano. Non ci credete?, chiede. Cerca le foto su Google immagini. «Spero solo che tra venti anni gli piaccia ancora la mia musica». Si sta costruendo un quartier generale ad Amsterdam con due studi, vicino alla casa dei genitori. Ogni tanto durante la chiacchierata si avvicina un ragazzo giovanissimo e scatta delle foto. «Lui è il mio Instagram» dice Garrix. Sul social network ha quasi 13 milioni di follower. Per espandere il marchio Garrix la nuova frontiera è l' Oriente. «In Asia la situazione è come era negli Stati Uniti qualche anno fa, quando la Edm (Electronic Dance Music, ndr) è esplosa. In India ad aspettarmi in aeroporto c' erano 600 persone. Lì ho davvero avuto paura, perché a un certo punto è caduta una transenna e non c' era abbastanza security».

 

IBIZA DISCOTECA 
IBIZA DISCOTECA

E inizia a cercare il video sul telefonino. I ricordi della sua vita si trovano direttamente su YouTube, non serve esplorare l' archivio privato. Ma è più difficile oggi far divertire la gente quando anche i luoghi della musica sono stati profanati dal terrorismo? «Io cerco di trasmettere energia positiva. I terroristi vogliono instillare paura nelle nostre vite, e se non cediamo allora abbiamo vinto. Voglio far dire alle persone: vadano al diavolo, noi staremo uniti e ci divertiremo, non li lasceremo vincere». Sa leggere la musica («Sono un nerd, suono la batteria e la chitarra flamenco»), sogna le colonne sonore («Hans Zimmer è il migliore oggi»), idolatra i padri artistici Tiësto e l' italiano Benny Benassi, ormai cinquantenni («L' età non conta, a me dicevano che ero troppo giovane») ma l' arma segreta di Garrix è l' entusiasmo. La musica da club è anche celebrazione della vita e lui ne è un testimonial esemplare. Testimonial anche di orologi in grandi poster in aeroporto: Don' t crack under pressure, dice lo slogan sulla sua foto davanti a una folla oceanica. Non cedere alla pressione.

 

PACHA DI IBIZA PACHA DI IBIZA

Sembra facile. L' ultima vacanza l' ha fatta a gennaio. Alle Maldive. La prossima a gennaio 2018. Forse sempre alle Maldive. Lontana dalla costa est, dove si consumano gli atti di clubbing selvaggio, c' è anche un' altra Ibiza, quella della west coast, che tra Cafè del mar e vecchi hippy rinnova un altro tipo di sogno. Ma neanche così l' arco del divertimento è coperto. La tassista ecuadoriana si lamenta. Perché qui non ci sono club dove ballare salsa e reggaeton. «Solo d' inverno qualcuno». Quindi Ibiza è immune a Despacito? «Ah no, quella si ascolta ovunque».

 

TIESTO TIESTO

 

David Guetta re dei tormentoniDavid Guetta re dei tormentoni