
FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL…
La squadra mobile di Palermo, su ordine della procura, ha arrestato Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso e superteste al processo sulla trattativa Stato-mafia. A Ciancimino, condannato ieri in via definitiva a 3 anni per detenzione di esplosivo, è stato revocato l'indulto concessogli dopo una condanna a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio: dovrà ora scontare entrambe le pene.
Ciancimino si trova nei locali della Mobile di Palermo, guidata da Rodolfo Ruperti, in attesa di essere portato in carcere. La nuova condanna, passata in giudicato ieri dopo la conferma della Cassazione, ha comportato il venir meno del beneficio dell'indulto che gli aveva evitato la cella nel 2011, quando era diventata definitiva la pena per l'accusa di riciclaggio.
Non è ancora chiaro quanto il teste della trattativa resterà in carcere: alle due condanne, infatti, si dovrà sottrarre il tempo trascorso in custodia cautelare. I guai giudiziari di Ciancimino potrebbero comunque aumentare dal momento che si trova sotto processo per calunnia a Caltannissetta e per calunnia e concorso in associazione mafiosa a Palermo nel dibattimento sulla cosiddetta trattativa. Entrambi i procedimenti pendono in primo grado.
Massimo Ciancimino con un carabiniere MAU
Ieri la prima sezione della Cassazione aveva confermato la condanna a tre anni per detenzione e porto di esplosivi inflitta a Ciancimino dai giudici di Palermo. Col figlio dell'ex sindaco mafioso del capoluogo siciliano è stato condannato pure il suo amico Giuseppe Avara, che dovrà scontare due anni. La detenzione di dinamite fu confessata dallo stesso Massimo Ciancimino dopo il suo arresto per calunnia, nel marzo 2011: teneva nel giardino di casa una trentina di candelotti di esplosivo ad altissimo potenziale.
La vicenda nasce dopo l'arresto per calunnia del supertestimone che, manomettendo dei documenti del padre, finì in carcere per avere coinvolto l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro nell'inchiesta sulla trattativa. Nel giardino della sua abitazione nel centro di Palermo, sottoterra, vennero trovati dei candelotti di tritolo.
Inizialmente Ciancimino sostenne che gli erano stati consegnati da uno sconosciuto come forma di pressione per indurlo a interrompere la sua collaborazione con i magistrati. Ma le videocamere piazzate a sua insaputa dagli inquirenti, non avendo ripreso alcuna consegna di esplosivo, lo smentirono. Venne fuori che il tritolo l'aveva portato lo stesso Ciancimino da Bologna in auto.
MAssimo Ciancimino in Aula
Massimo Ciancimino
Il testimone si difese a quel punto dicendo che la consegna era avvenuta nel capoluogo emiliano. Dall'indagine è emerso che parte dell'esplosivo Ciancimino lo diede a un amico, Giuseppe Avara, perché se ne disfacesse. Questi ha raccontato di averne buttato una parte in un cassonetto della spazzatura. Il tritolo eliminato, però non è stato mai ritrovato, nonostante le ricerche fatte nelle discariche cittadine. Ciancimino è anche imputato a Caltanissetta per calunnia, anche in questo caso a carico di De Gennaro, e a Palermo sempre per calunnia e concorso in associazione mafiosa.
FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL…
FLASH! - LA RAPIDA CARRIERA DELL’AVVENENTE PERLA TORTORA, CARA ALLO SCRITTORE-POETA-CANTANTE,…
DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA…
DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL…
FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN…
FLASH – IL POSSIBILE AVVICINAMENTO TRA FORZA ITALIA E AZIONE DI CARLO CALENDA, PER LE COMUNALI A…