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MATTARELLA SUONA LA SVEGLIA ALL’EUROPA E AI SOVRANISTI SALVINI E MELONI – IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA HA RIVELATO TUTTA LA SUA IMPAZIENZA DI EUROPEISTA CONVINTO AL VERTICE DI IERI A COIMBRA: “IL ‘NESSUN DORMA’ DI PUCCINI POTREBBE APPLICARSI ALL’UE” – UGO MAGRI: “L’ASSILLO DI MATTARELLA È L'INERZIA. COMINCIANDO DALLA DIFESA EUROPEA. E CIÒ CHE A QUALCUNO SEMBRA ESAGERATO, OVVERO GLI 800 MILIARDI PER FINANZIARE IL PIANO DI RIARMO, PER IL CAPO DELLO STATO RAPPRESENTA SOLO IL MINIMO SINDACALE: ‘UN PRIMO FONDAMENTALE PASSO’. TRA I POLITICI DI CASA NOSTRA QUALCUNO SI SENTIRÀ FISCHIARE LE ORECCHIE…”
Estratto dell’articolo di Ugo Magri per "la Stampa"
sergio mattarella al simposio cotec di coimbra
L'Europa dorme sonni profondi ma, quel che è peggio, nessuno la butta giù dal letto. Non si vede traccia di iniziative tese a rendere più salda e più forte l'Unione, al massimo si fa fronte alle urgenze, insomma l'ordinaria amministrazione in tempi che non lo sono, e Sergio Mattarella non maschera l'impazienza da europeista tutto d'un pezzo.
Sembra domandare: se non ora, quando? Significativo che nel simposio annuale con Portogallo e Spagna, ieri a Coimbra, il presidente si sia allontanato dal discorso scritto per segnalare: «La romanza ascoltata poc'anzi, Nessun dorma, potrebbe applicarsi alla nostra Unione».
giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse
[…] Per favore qualcuno provveda, le dia una scossa, è l'appello rivolto a 360 gradi e non solo ai leader di casa nostra anche se, certo, Mattarella sarebbe felice di vedere l'Italia protagonista, nel drappello di testa anziché nelle retrovie.
In attesa che recuperi posizioni, il presidente valorizza le proposte formulate da due italiani su incarico della Commissione Ue.
Quelle sulla competitività a firma di Mario Draghi (il capo dello Stato e l'ex premier del «suo» governo sono arrivati al summit insieme, quasi tre ore di chiacchiere durante il volo) e quelle per migliorare il mercato interno presentate da Enrico Letta, già presidente del Consiglio nonché ultimo segretario Dem prima dell'era Schlein. Le proposte ci sono, osserva il presidente: cosa si aspetta a dare un seguito?
L'assillo è l'inerzia, l'inconcludenza, l'inazione. Incominciando dalla Difesa europea. Settant'anni di solenni chiacchiere da quando, fa i conti Mattarella, «nel maggio 1952 fu firmato il Trattato che istituiva la Comunità Europea di Difesa», rilanciata sempre a parole prima dello scadere del millennio: un esempio da manuale di immobilismo.
E ciò che a qualcuno sembra esagerato, ovvero gli 800 miliardi messi a disposizione da Bruxelles per finanziare il piano di riarmo ribattezzato Readiness2030, per il capo dello Stato rappresenta solo il minimo sindacale. «Un primo fondamentale passo», lo definisce, che testimonia «piena consapevolezza della posta in gioco» e dà prova dei «concretezza».
PIANO DI RIARMO EUROPEO - REARM EUROPE
Altri passi dovranno seguire perché «siamo in ritardo, in rincorsa rispetto agli eventi». Anche qui: nessun riferimento a fatti o a persone, ma tra i politici di casa nostra qualcuno si sentirà fischiare le orecchie.
sergio mattarella al simposio cotec di coimbra
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