matteo salvini va in carcere a trovare denis verdini

LE SUE PRIGIONI - MATTIA FELTRI: “IERI MATTEO SALVINI HA FATTO UNA COSA BUONA: È ANDATO IN CARCERE A TROVARE DENIS VERDINI, IL PADRE DELLA SUA FIDANZATA. DOVREBBE ANDARCI PIÙ SPESSO, A TROVARE ANCHE ALTRI, E FORSE DIREBBE MENO SCEMPIAGGINI SUL BUTTARE LA CHIAVE E SUL MARCIRE IN CELLA, MA SEMPRE MEGLIO UNA VOLTA CHE MAI…”

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Estratto dell’articolo di Mattia Feltri per “la Stampa”

 

MATTEO SALVINI VA IN CARCERE A TROVARE DENIS VERDINI

Ieri Matteo Salvini ha fatto una cosa buona: è andato in carcere a trovare Denis Verdini, il padre della sua fidanzata. Dovrebbe andarci più spesso, a trovare anche altri, e forse direbbe meno scempiaggini sul buttare la chiave e sul marcire in cella, ma sempre meglio una volta che mai.

 

Mi è dispiaciuto che Tomaso Montanari, rettore dell'Università per stranieri di Siena, lo abbia iscritto con sarcasmo non scintillante alla «classe digerente». Temo di essere autorizzato a trarre la conclusione che per Montanari la classe dirigente non va a trovare i reclusi, nemmeno se ci si è imparentati e nemmeno se, come Denis Verdini, il recluso ha superato i settant'anni.

 

TOMASO MONTANARI

[…] Però mi è tornato alla memoria un episodio raccontato in Arcipelago Gulag da Aleksandr Solzenicyn. Dopo essere stato arrestato per congiura antibolscevica, si ritrovò in prigione con un vecchio socialista, abituato a vivere in ceppi sin dai tempi dello zar […] La prigione è molto peggiorata, diceva il vecchio socialista […]: ai tempi dello zar ci davano persino un avvocato e, nei giorni di festa comandata, le donne venivano a portarci cesti di dolci […] Ora non vengono più, disse il vecchio socialista. Ora noi reclusi siamo diventati nemici del popolo e bisogna starci alla larga, per convinzione o per convenienza. Persino gli zar, nell'Italia di oggi, potrebbero ambire al titolo di classe dirigente.