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LA RICCIONE DEI POVERI - MEGA DISCOTECHE, DROGHE E ALCOL A FIUMI, LLORET DE MAR SI CONFERMA COME META LOW COST “MALEDETTA” PER GLI ITALIANI - NICCOLO CIATTI E’ SOLO L’ULTIMO CHE HA PERSO LA VITA UCCISO A CALCI E PUGNI MA QUALCHE ANNO FA TOCCO’ A FEDERICA SQUARISE SOLO AVER NEGATO UN RAPPORTO SESSUALE
Maria Novella De Luca per “la Repubblica”
Dicono che arrivare a Lloret de Mar sia come bussare alle porte del Paradiso. Zona franca low-cost di emozioni sintetiche, disco e club affollati oltre l' umano e mare blu lungo uno dei litorali più cementificati della Spagna. "Welcome to Paradise" scrivono le guide del divertimento no-limits che ogni estate rovesciano su questa cittadina della Costa Brava, a 70 chilometri da Barcellona in guerra contro il turismo inquinante e alcolico, migliaia e migliaia di giovanissimi attirati dalla fama techno e dai prezzi stracciati. Serate estreme a 20 euro, consumazione compresa, una movida sfrenata che i pierre si contendono battendo le spiagge palmo a palmo.
I più numerosi tra i turisti della notte sono italiani, inglesi, tedeschi e russi, sempre di più, come i tre che hanno massacrato Niccolo Ciatti. Una Ibiza meno famosa Lloret de Mar ma non per questo meno sballata, tra giovanissimi in overdose, drammatici casi di "balconing", sequestri di droga e strade che il mattino sembrano cimiteri di bottiglie. Quattro discoteche-monstre che tra avenue Just Morles Vilarrodona e Carrer del Baix de la Riera, nella zona detta party-town, si dividono la folla della notte. La discoteca più grande si chiama "Colossos", poi ci sono "Revolution", "Disco Privè" e "St.Trop", locale storico di Lloret de Mar, inaugurata nel 1962, due sale da ballo più una terrazza sul tetto, e dove due sere fa Niccolò Ciatti è stato assassinato a calci e pugni.
Un lutto. Ma bisognerebbe dire un nuovo lutto per noi, per l' Italia, perché in questa cittadina di 40mila abitanti che in estate triplicano, fu uccisa anche un giovane padovana, Federica Squarise, che nel luglio del 2008 aveva soltanto 21 anni. Federica, in vacanza con un' amica a Lloret de Mar, scomparve la notte del 30 giugno dopo una serata alla discoteca "Yates". Il suo cadavere venne ritrovato una settimana dopo in un parco poco distante dal locale. Assassino reo confesso un barman uruguaiano Victor Diaz De Silva, soprannominato "El Gordo", che avrebbe assassinato Federica, così raccontò «per un rapporto sessuale negato».
Una tragedia, ma non la sola di quella notte maledetta. Perché mentre Federica viene uccisa, una ragazza olandese cade dal balcone di uno dei tanti alberghi low-cost di Lloret de Mar. Una delle prime vittime del tragico gioco che negli anni stroncherà la vita di molti giovanissimi: il "balconing", ossia il sospendersi nel vuoto spesso in stato di ebbrezza come sfida mortale della vita. Ed è nella deriva di queste notti che deve essere maturato l' omicidio di Niccolò Ciatti, massacrato sembra da tre giovani russi, alla fine di una rissa. E nell' ordine di tempo il turismo russo è stato l' ultimo ad affollare questo lembo di costa Brava, un turismo ricco e ad alto tasso alcolico.
Una movida che da sballata diventa disperata e che la Catalogna non vuole più pagare. Spaccio, omicidi. Nonostante il turismo costituisca per Barcellona e la Costa Brava una delle prime voci del Pil. "Tourists go home" è infatti lo slogan di movimento di resistenza attiva, che partito dalla Rambla ha contagiato la Spagna, nei suoi luoghi cult per gli arrivi di massa, da Palma di Maiorca a Ibiza, devastate da vacanzieri in ciabatte di giorno a aggredite dalle masse dello sballo la notte. "Turisti noi vi odiamo" afferma un abitante di Barcellona su due, i tanti sfrattati dal centro dove ormai ogni stanza è un Bed&Breakfast, dove gli abitanti sono un milione e mezzo ma i turisti nel 2016 sono arrivati a 32 milioni.
FEDERICA SQUARISE CON IL SUO ASSASSINO
Protagonisti del movimento il gruppetto eco-estremista del collettivo Arran, appoggiato da buona parte dei barcellonesi che hanno anche detto con chiarezza «stop ai vacanzieri, vogliamo i rifugiati». Insomma il business non è tutto, soprattutto se devasta e divora le città. E poi il pericolo. Il divertimento che sfocia in tragedia, con la complicità, spesso, di tour operator che nel pacchetto di viaggio e albergo a prezzi stracciati "vendono" l' ebbrezza di notti bianche in discoteche cult. Nulla di male se non che queste notti spesso diventano bivacchi, risse di alcol e droga dal finale tragico.
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