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VIDEO: "USTICA: UNA BRECCIA NEL MURO" - MASSIMO GILETTI INTERVISTA L'EX ADDETTO MILITARE FRANCESE
1. ANNIVERSARIO USTICA, L'EX ADDETTO MILITARE FRANCESE ALLA RAI: "MI DISSERO DI NON CONSEGNARE I TRACCIATI RADAR DI SOLENZARA AGLI ITALIANI"
Estratto dell’articolo di Lirio Abbate per www.repubblica.it
L’ex addetto militare dell’ambasciata di Francia a Roma alla fine degli anni Ottanta, svela durante un dialogo registrato da Massimo Giletti per lo speciale “Ustica : una breccia nel muro” che andrà in onda su Rai Tre martedì 25 giugno alle ore 21.20, che furono i suoi superiori militari francesi a ordinargli di non dare alcun rapporto dei radar della base aerea di Solenzara in Corsica agli italiani, sostenendo che erano chiusi. [...] afferma adesso in questo video che si è trattata di una bugia.
[…] L’Addetto militare, [...] il 28 novembre dello stesso anno rispondeva che l’incidente era avvenuto fuori delle normali ore di lavoro dell’aerobase di Solenzara situata nella Corsica meridionale. I radar avevano interrotto la loro attività operativa e comunque la portata delle apparecchiature era limitata al litorale orientale della Corsica. Quindi nessun velivolo dell’Armée de l’Air era presente nella zona quando è avvenuto l’incidente.
Il generale dei carabinieri Nicolò Bozzo ha però sbugiardato i francesi, affermando, da testimone oculare, di aver visto la sera del 27 giugno a Solenzara decolli e atterraggi dei Mirage e di altri aerei che “non accennavano a interrompersi”. La base era dunque aperta e la bugia adesso è confermata anche dalle parole dell’ex colonnello [...].
«Ora le spiego come è successo: i servizi segreti italiani (lui dice “il secondo ufficio” espressione francese per designare i “servizi”) mi chiesero il rapporto della stazione radar di Solenzara di quella notte. Ho girato la richiesta allo stato maggiore dell’aeronautica francese, che però mi rispose: “non diamo nulla”».
2. USTICA, DOPO 44 ANNI RESTA IL MISTERO. NUOVE RIVELAZIONI ACCREDITANO LA TESI DI GIULIANO AMATO: LA FRANCIA AVEVA INFORMAZIONI CHE NON HA DATO ALL'ITALIA
Estratto dell’articolo di Lirio Abbate per www.repubblica.it
È un intrigo internazionale lungo 44 anni quello della strage di Ustica. Un eccidio con 81 vittime, fra cui 13 bambini, i cui familiari attendono giustizia.
[…] Questa strage è tuttora materia viva, non soltanto perché risulta un’indagine ancora in corso della procura di Roma che mantiene aperto dal 2008 un fascicolo i cui esiti non si conoscono. E non si conosce se negli ultimi anni ci sono stati ulteriori accertamenti, sviluppo di indagini, nuove rogatorie. Si sa soltanto che il procedimento è aperto e ogni tanto trapela la notizia che quel fascicolo va verso l’archiviazione. […]
Veniamo a conoscenza adesso che c’è l’ex addetto militare dell’ambasciata francese a Roma, alla fine degli anni Ottanta, che in un dialogo registrato da Massimo Giletti afferma di non aver fornito agli italiani i tracciati radar francesi della base aerea di Solenzara in Corsica perché all’epoca ha affermato che erano spenti, salvo adesso svelare che si trattava di una bugia inventata per cavarsela con il silenzio imposto dalla sua gerarchia.
Sappiamo dei depistaggi che hanno avvolto la strage in questi anni creando elementi che hanno rafforzato il muro di gomma che ancora oggi non viene sgretolato. […]
Ed è ancora ben visibile fra i reperti recuperati in fondo al mare “l’asse del water” della toilette dove i “teorici della bomba” dicono che è stato sistemato l’esplosivo, pur di escludere il missile che ha abbattuto l’aereo. Esplode la bomba nel water e l’asse rimane integro in fondo al mare? Siamo a quasi un anno dalle dichiarazioni dell’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato fatte in una lunga intervista a Repubblica in cui ricostruisce che il Dc9 fu abbattuto da un missile francese e per questo chiedeva al presidente Macron di scusarsi con l’Italia.
«Un racconto storico che non aspirava a rivelare segreti sconosciuti» ha detto Amato, aggiungendo che si trattava di: «Avvalorare una ricostruzione che è custodita in centinaia di pagine scritte dai giudici, nelle svariate perizie, anche nelle inchieste di giornalisti bravi come Andrea Purgatori, ma che si è dovuta arrestare davanti a più porte chiuse».
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