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“MI HA PRESO LA MANO PER OBBLIGARMI A TOCCARLO” – LA DIFESA DI PADRE ANTONIO ZANOTTI, IL FRATE CAPPUCCINO IMPUTATO DI VIOLENZA SESSUALE E DI MALTRATTAMENTI NEI CONFRONTI DI UN OSPITE DELLA COMUNITÀ OASI 7 DI ANTEGNATE: “MASTURBAZIONE? MAI. TUTTE LE VOLTE CHE VENIVA IN STANZA SI DENUDAVA, NON SAPEVO COSA FARE. IL VIAGRA? HA VOLUTO LA TERZA PASTIGLIA, ALTRIMENTI MI AMMAZZAVA. DICEVA: VOGLIO DORMIRE CON TE PERCHÉ VOGLIO UCCIDERMI…”
Estratto dell'articolo di Federico Rota per www.corriere.it
La domanda che gli porge la pm Maria Esposito è diretta: «Ha mai avuto rapporti sessuali?». Prima di rispondere padre Antonio Zanotti resta in silenzio un paio di secondi, poi esclama: «No, assolutamente. Perché non sono il tipo». Il frate cappuccino, imputato di violenza sessuale e di maltrattamenti nei confronti di un ospite della comunità Oasi 7 di Antegnate da lui fondata, ha parlato in aula. Nei confronti del giovane, che denunciò il frate, i giudici hanno disposto più volte l’accompagnamento coatto.
Ma lui non si è mai presentato in tribunale. Padre Zanotti, rispondendo al suo avvocato Ramona Giobbi, dice di non averci più interloquito, dopo che questi lasciò la comunità di Antegnate. Salvo che in un’occasione, dopo che i fatti erano diventati noti alle cronache: «È venuto a dirmi “padre Antonio scusami se ti ho fatto del male. Ricordati che io non verrò mai al processo, perché non voglio parlare male di te perché mi hai fatto sempre del bene”».
Una frase dal tono opposto a un’altra, sempre riferita dal frate in tribunale. Il giovane gliela avrebbe detta poco prima di andarsene dalla comunità, dove restò dal 2014 al 2018: «Butta sul tavolo una chiavetta e dice “adesso ti ho in mano”».
Sulla chiavetta c’erano 3 filmati girati dal ragazzo, in cui il frate lo tocca nelle parti intime. «Masturbazione mai», dice Zanotti al pm, pur ammettendo di averlo toccato perché «obbligato» contro la sua volontà. Cita l’accusa di avergli fatto prendere il Viagra: «Tutte le volte che veniva in stanza si denudava, non sapevo cosa fare», è la versione del frate, secondo cui è stato il giovane a voler prendere il medicinale. «Ha voluto la terza pastiglia, altrimenti mi ammazzava. Mi dice: “vedi che non funziona?”». A quel punto il frate spiega di averlo toccato per 10-15 secondi: «È stato lui a prendermi la mano», ribadisce però più volte padre Zanotti.
In un altro paio di occasioni, il frate gli avrebbe concesso di dormire nel suo letto. Ma indossava le mutande: «Diceva: voglio dormire con te perché voglio uccidermi», riferisce il religioso. Un’altra accusa è che il frate gli facesse regali, approfittando del suo stato di bisogno. «Rubava», smentisce padre Zanotti. […]
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