DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
Giovanni Maria Fagnani e Federico Berni per “corriere.it”
Aveva fatto 8 anni di carcere per droga, e per tutto il tempo deve aver meditato la sua vendetta: sparare al complice che, secondo lui, aveva «cantato» e l’aveva fatto arrestare, cavandosela con un solo mese di carcere.
A settembre ha finito di scontare la pena e martedì mattina, a Corbetta, nel Milanese, ha teso un agguato al suo ex complice davanti alla ditta dove lavora la sua compagna. È entrato nella sua auto e gli ha sparato dritto in faccia.
La vittima, Giuseppe Lombardo, 62 anni, è in fin di vita. Dalla tac al collo effettuata all’ospedale Niguarda sono emersi tre fori al collo e uno all’orecchio: probabilmente il terzo è stato causato dalla fuoriuscita del proiettile.
L’omicida, Paolo Leone, di 62 anni, che vive a Sedriano, all’inizio ha tentato di fuggire, ma vistosi braccato dai carabinieri si è presentato al carcere di Opera, dicendo alle guardie carcerarie: «Ho appena ucciso un uomo a Corbetta. Ho fatto la galera per colpa sua».
La ricostruzione
L’agguato è avvenuto martedì mattina, poco dopo le 8. Giuseppe Lombardo, che risulta affidato ai servizi sociali, come ogni mattina aveva accompagnato la compagna, di origini bulgare, nella ditta di commercio edile «Emilio De Vecchi», sulla Statale 11 a Corbetta.
La donna lavorava lì da qualche mese come addetta alle pulizie e collaboratrice domestica dell’anziano titolare. «L’avevamo assunta tramite un’agenzia di Novara - racconta il titolare, Emilio De Vecchi, 84 anni. - Una persona puntuale e molto efficiente. Il marito lo conoscevamo di vista, perché la accompagnava». Lombardo e la moglie hanno parcheggiato l’auto nel cortile, poi la donna è scesa ed è salita negli uffici della ditta.
Mentre faceva manovra per andare via, Lombardo si è trovato davanti l’ex complice, che ha aperto la portiera dal lato passeggero, è salito in auto e ha esploso i due colpi di pistola. Poi è fuggito a bordo di una Lancia Y con cui era arrivato sul posto. I primi a prestargli soccorso sono stati i due figli del titolare della ditta, che hanno chiamato subito il 118.
Giuseppe Lombardo è stato intubato e portato in elisoccorso all’ospedale Niguarda. Le sue condizioni sono gravi, la prognosi è riservata.
MILANO SPARA 9 GIUSEPPE LOMBARDO
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