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MEGLIO UN BUCO NELLA MONTAGNA O 140 CASE ABBATTUTE? – PER REALIZZARE LA MINI-TAV E “SALVARE” LA COLLINA DI AVIGLIANA, GIÀ TRAFORATA, BISOGNEREBBE SFRATTARE 1500 PERSONE E BUTTARE GIÙ PALAZZI ANCHE DI DIECI PIANI TRA GRUGLIASCO E COLLEGNO – L’UNICO VANTAGGIO DEL PROGETTO È CHE…

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Paolo Griseri per www.repubblica.it

 

grugliasco collegno 1

La mini- Tav? " Per realizzarla bisognerebbe abbattere 140 case. Non piccole. In alcune situazioni veri e propri palazzi di dieci piani. Abbiamo calcolato che dovrebbero cambiare indirizzo circa 1.500 persone". Un costo sociale oltreché economico, non indifferente. Tutto per salvare la collina morenica di Avigliana, peraltro traforata senza proteste negli anni Novanta con le due gallerie di Monte Cuneo, sulla circonvallazione di Avigliana.

 

grugliasco collegno

Il particolare emerge dai quaderni dell'Osservatorio Torino- Lione e torna di attualità oggi che si parla del progetto di riduzione del costi della tratta italiana della nuova linea ferroviaria con la Francia. " Certo non sarebbe una soluzione indolore - spiega Paolo Foietta, commissario Tav fino a poche settimane fa - Ma sarebbe l'unica strada per garantire l'afflusso di 162 treni merci al tunnel di base".

 

CONTE TONINELLI

Il problema è che eliminando, come vorrebbe il progetto della mini- Tav, la galleria di 16 chilometri sotto la collina morenica di Avigliana, lo scalo logistico di Orbassano sarebbe difficile da raggiungere per 162 treni al giorno. "Lasciando le cose come stanno oggi - spiega Foietta - i treni che potrebbero raggiungere il tunnel di base non sarebbero più di una cinquantina. Troppo pochi per giustificare l'investimento. La soluzione sarebbe quella di far passare quattro binari, invece degli attuali due, nella tratta compresa tra il bivio Pronda e Avigliana".

 

PAOLO FOIETTA

Una soluzione che risolverebbe il problema del traffico merci ma che prevede di abbattere 140 abitazioni soprattutto nella tratta tra Grugliasco e Collegno. Difficile da spiegare agli abitanti interessati. Anche perché, al contrario, realizzando la galleria prevista dal progetto sotto la collina morenica, si dovrebbero coinvolgere non più di 8 abitazioni isolate e di ridotte dimensioni. "In occasione delle riunioni dell'Osservatorio - ricorda Foietta - i sindaci dei comuni interessati, con l'eccezione di quello di Rivalta, si erano opposti con decisione all'ipotesi della mini- Tav " . E ne avevano ben donde. Ora che cosa accadrà se il progetto tornerà di attualità?

stazione di grugliasco 1

 

Ci sono due ipotesi: o si abolisce semplicemene la galleria, e si utilizzano i binari attuali con le strozzature dovute al fatto che nel nodo di Torino due binari non sono sufficenti. Oppure si realizza al bivio della Pronda (vicino al centro commerciale delle Gru) quella che Foietta definisce "un'opera faraonica" per quadruplicare i binari. "Questa seconda soluzione - dice l'ex commissario - costerebbe più di un miliardo di euro, più o meno come la cifra che si risparmierebbe abolendo la galleria sotto la collina morenica ".

 

tav lavori linea torino lione

Il vantaggio del progetto della mini-Tav è che non deve essere realizzato subito. Diventerà invece indispensabile quando, nel 2030, sarà pronto in tunnel di base. Secondo i tecnici ci vorranno circa tre anni a realizzare la galleria di 16 chilometri che collegherebbe direttamente il centro logistico di Orbassano alla Tav. Dunque fino al 2025 c'è tutto il tempo per discutere, valutare progetti, ipotizzare soluzioni. Soprattutto a quella data il quadro politico potrebbe essere radicalmente mutato rispetto a quello di oggi.

stazione di grugliasco

 

Certo c'è un aspetto geopolitico da non sottovalutare. Rendere difficoltoso l'accesso al centro logistico di Orbassano può significare trasferire le attività di trattamento delle merci verso est, verso l'area milanese. E diminuire il peso di un centro che oggi è molto più dipendente dal traffico su strada che da quello su ferrovia.

 

grugliasco collegno 2

Il secondo intervento previsto dal progetto mini- Tav è invece più semplice da realizzare. Si tratta di cancellare la stazione internazionale di Susa, disegnata dall'architetto giapponese Kengo Kuma. Operazione non difficile anche se il risparmio previsto sarà minimo. Perché la stazione di interscambio tra la linea ad alta velocità e quella storica sarà comunque necessaria così come la creazione di un'area di servizio all'uscita dello sbocco italiano del tunnel di base. L'unico effetto concreto della scomparsa della stazione di Susa sarà il potenziamento di quella di Bussoleno che dovrà svolgere le stesse funzioni.

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