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IL MISTERO DEL DUPLICE OMICIDIO DI CATANIA - SALVATORE “TURI” LA MOTTA, CHE HA UCCISO A BRUCIAPELO DUE DONNE E POI SI E’ AMMAZZATO CON UN COLPO DI PISTOLA, ERA STATO CONDANNATO ALL’ERGASTOLO PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA E PER UN DELITTO COMMESSO TRENT’ANNI FA E STAVA SCONTANDO LA PENA NEL CARCERE DI AUGUSTA DOVE SAREBBE DOVUTO RIENTRARE IERI SERA, AL TERMINE DI UNA SETTIMANA DI PERMESSO PREMIO - UNA DELLE VITTIME, CARMELA MARINO, ERA STATA SUA AMANTE MA NON SI CAPISCE ANCORA IL NESSO CON L’ALTRA VITTIMA, SANTA CASTORINA. COSA LEGA I TRE? PERCHÉ UCCIDERLE A DISTANZA DI POCHE ORE? NON SI PUÒ ESCLUDERE CHE…

1 - UCCIDE DUE DONNE A COLPI DI PISTOLA IL KILLER È UN ERGASTOLANO IN PERMESSO

Estratto dell’articolo di A. Sc. Per il “Corriere della Sera”

 

SALVATORE TURI LA MOTTA

Nel carcere di Augusta sarebbe dovuto rientrare ieri sera, al termine di una settimana di permesso premio. Condannato all’ergastolo per associazione mafiosa e per un delitto commesso trent’anni fa, godeva del regime di semilibertà, ma in carcere non è mai rientrato. Salvatore «Turi» La Motta, 63 anni, si è sparato un colpo di pistola alla tempia davanti alla caserma dei carabinieri di Riposto, a 30 chilometri da Catania. Con la stessa arma, qualche ora prima, aveva ucciso due donne, per ragioni che gli inquirenti stanno ancora cercando di capire.

 

Alle 8.30 del mattino il primo delitto, sul lungomare di Riposto. La Motta ha atteso che Carmela «Melina» Marino, 48 anni, facesse carburante. L’ha attesta poco distante, ha aperto la portiera dell’auto e le ha sparato un colpo di pistola al volto. La scena è stata ripresa nitidamente da alcune telecamere di sicurezza della zona. Intorno alle 10, mentre erano ancora in corso i rilievi della Scientifica, arriva la segnalazione del secondo delitto, […] La Motta ha atteso che la seconda delle sue vittime, Santa Castorina, 50 anni, scendesse dall’auto, lasciando dentro il cagnolino. Ancora una volta ha sparato un solo colpo a bruciapelo alla testa.

 

DUPLICE OMICIDIO A CATANIA - SALVATORE TURI LA MOTTA

Dopo aver ucciso le due donne il killer ha vagato per poco meno di due ore. Mentre i carabinieri gli davano la caccia pare sia tornato nel quartiere dov’è cresciuto, quindi a mezzogiorno si è presentato davanti alla caserma di Riposto. «Aprite, mi voglio costituire» ha detto al militare di turno. […] Ma […] l’uomo si è puntato la pistola alla testa e ha fatto fuoco […] Una sequenza di sangue alla quale si sta cercando ancora di dare un nesso, scavando nel passato dell’assassino e nella vita delle due donne.

 

Melina Marino, che aveva due figli da una precedente relazione, era stata legata sentimentalmente a Salvatore La Motta. Lo confermano anche gli inquirenti che però non sono ancora riusciti a capire il collegamento con la seconda vittima. Pare che due donne si conoscessero, ma resta ancora misterioso il movente del duplice femminicidio. […] Ma perché uccidere la donna con la quale aveva avuto una relazione? E soprattutto perché colpire anche la seconda donna? […]

 

SALVATORE TURI LA MOTTA

Determinante per chiarire il giallo sarà la testimonianza di un uomo, Luciano Valvo, 55 anni, fermato ieri sera per concorso in omicidio: ha accompagnato La Motta sul luogo del primo delitto, ma per il momento non sta collaborando con gli inquirenti. Viene passata al setaccio anche la carriera criminale del killer, fratello del boss di Riposto Benito La Motta, definito «Iddu». Anche lui è all’ergastolo come mandante dell’omicidio di Dario Chiappone, un pizzaiolo 27enne, «reo» di aver avuto una relazione con una donna legata sentimentalmente a un affiliato al clan.

DUPLICE OMICIDIO A CATANIA - MELINA MARINO

 

Turi La Motta invece venne condannato all’ergastolo perché faceva parte del «gruppo di fuoco» che il 4 gennaio 1992, davanti a un bar del centro, uccise Leonardo Campo, 69 anni, storico capomafia nella zona jonica catanese. Una pena che, a sentire i suoi legali, stava scontando in modo esemplare. In carcere ha conseguito due diplomi e aveva avuto accesso alla semilibertà che gli consentiva di lavorare durante il giorno e rientrare in carcere la sera.

 

2 - CARMELINA E SANTA, IL GIALLO DEL LEGAME CON IL LORO ASSASSINO

DUPLICE OMICIDIO A CATANIA - SANTA CASTORINA

Estratto dell’articolo di Alfio Sciacca per il “Corriere della Sera”

 

[…] Carmelina Marino, «Melina» come la chiamavano tutti. […] Da una vecchia relazione aveva avuto due figli, faceva la casalinga e pare conoscesse l’altra vittima, Santa Castorina, 50 anni. […] Ma cosa ha spinto La Motta a uccidere le due donne, mirando al volto, come a voler motivare il suo gesto? […] Le indagini puntano molto sulla testimonianza del 55enne Luciano Valvo fermato ieri sera. Le telecamere di sorveglianza lo inquadrano alla guida dell’auto dalla quale scende La Motta per avvicinarsi alla portiera lato guida della macchina di Melina Marino e sparare da distanza ravvicinata.

 

DUPLICE OMICIDIO A CATANIA - SALVATORE TURI LA MOTTA

Prima o dopo il delitto l’autista potrebbe aver raccolto qualche sfogo dell’assassino decisivo per capire il movente del duplice delitto. Interrogato a lungo dai carabinieri l’uomo in questa prima fase non sta collaborando e si è avvalso della facoltà di non rispondere. […] cosa legava la prima alla seconda vittima? E perché ucciderle a distanza di poche ore l’una dall’altra? Non si può escludere che Melina Marino volesse chiudere, o avesse già troncato, la storia con La Motta. E in questo caso potrebbe avere avuto un ruolo proprio Santa Castorina, che pare fosse amica di Melina, diventando nella mente del femminicida anche lei un «ostacolo» da eliminare. […]

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