DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Si è aggravato assumendo le proporzioni di una immane tragedia il bilancio delle vittime della tempesta “Daniel” che si è abbattuta nelle scorse ore sulla Libia orientale. Il primo ministro del cosiddetto Governo di stabilità nazionale della Libia (Gsn, l’esecutivo al potere nell’est del Paese), Osama Hammad, ha parlato in diretta televisiva di “oltre 2.000 morti e migliaia di dispersi”.
Inondazioni in Libia
Il numero delle vittime, ha aggiunto il capo del governo non riconosciuto dalla Comunità internazionale, crescerà ancora con il passare delle ore. La situazione è particolarmente grave nella città di Derna, 250 chilometri a est di Bengasi e oltre 880 chilometri a est di Tripoli.
Secondo quanto appreso da ‘Agenzia Nova’ la città libica risulta completamente isolata e irraggiungibile. Non ci sarebbero italiani tra le vittime di quello che sembrerebbe essere uno dei più gravi disastri naturali nella storia recente della Libia. Non è possibile entrare né uscire dalla città, perché le strade risultano bloccate. Le reti Internet e della telefonia – sia fissa che mobile – sono interrotte. In più, le immagini delle inondazioni diffuse dalle televisioni libiche e dagli utenti dei social network sono impressionanti e mostrano torrenti di acqua marrone sommergere interi quartieri del comune libico situato sulla costa, non lontano dal confine con l’Egitto.
Il ministro del Trasporto aereo e membro della commissione di crisi del cosiddetto Governo di stabilità nazionale della Libia (Gsn, l’esecutivo al potere nell’est del Paese), Hisham Abu Shkewat, ha chiesto a tutti i Paesi amici e in particolare all’Italia un “aiuto urgente”. Lo ha riferito lo stesso ministro in alcune dichiarazioni rilasciate ad “Agenzia Nova”.
“La regione orientale della Libia è stata colpita da una tempesta senza precedenti che ha provocato danni in diverse città, tra cui Al Bayda e Al Marj, ma quello che è accaduto a Derna rappresenta una catastrofe umanitaria sotto tutti gli aspetti”, ha spiegato il ministro, precisando che le inondazioni hanno causato il crollo di dighe nel Wadi Derna. Secondo il ministro, le vittime sono oltre duemila, mentre i dispersi sono almeno tremila. “Nel frattempo auspichiamo di ricevere da tutti i Paesi amici, in particolare dall’Italia, un aiuto urgente nelle operazioni di ricerca e soccorso e in tutto quello che possa alleviare le sofferenze degli abitanti della città di Derna”, ha concluso il ministro.
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