incidente casilina

LA MORTE IN DIRETTA SOCIAL - L'ULTIMA TRAGEDIA A PASQUA SULLA VIA CASILINA A SAN VITTORE DEL LAZIO: IL FRONTALE TRA DUE AUTO DURANTE UNA STORIA INSTAGRAM UCCIDE TRE RAGAZZI E UN 52ENNE - LO SCHIANTO È STATO VIOLENTISSIMO ED È AVVENUTO IN PROSSIMITÀ DI UN DOSSO, PROBABILMENTE PER UN SORPASSO AZZARDATO - NON È LA PRIMA VOLTA CHE UN INCIDENTE D' AUTO VIENE IMMORTALATO IN DIRETTA SOCIAL. TUTTI I PRECEDENTI

Michela Allegri per "il Messaggero"

 

incidente casilina

Morire in diretta social alla ricerca dello scatto perfetto, oppure riprendendo una folle corsa in macchina, una sfida al cardiopalma da condividere con centinaia o migliaia di follower.

 

Un' abitudine pericolosa che non accenna a diminuire. L' ultimo incidente ha provocato una strage nel giorno di Pasqua ed è stato immortalato da un cellulare. Sono morti praticamente in diretta Instagram, dopo un terribile schianto sulla via Casilina, a San Vittore del Lazio, Matteo Simone, 19 anni, Luigi Franzese, 20 anni, Carlo Romanelli 19 anni, di Mignano Montelungo.

 

Viaggiavano a bordo di una Alfa Mito. Si sono scontrati con la Fiat Sedici di Claudio Amato, 52 anni, morto pure lui sul colpo.

Era uscito per comprare delle pizze e stava tornando a casa.

 

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Uno dei ragazzi, Franzese, stava realizzando un video da condividere con i follower proprio pochi istanti prima dell' incidente.

Non era lui al volante: si trovava nel sedile posteriore.

 

LO SCHIANTO Lo schianto è stato violentissimo ed è avvenuto in prossimità di un dosso, probabilmente per un sorpasso azzardato. Il cellulare ha continuato a trasmettere le immagini. Tre delle vittime sono morte sul colpo, una quarta in ospedale. I carabinieri hanno sequestrato tutti i cellulari delle vittime e stanno svolgendo accertamenti. I video potrebbero servire per ricostruire la dinamica dell' incidente: un frontale, con una macchina che ha invaso la corsia opposta.

 

IL PADRE Non è la prima volta che un incidente d' auto viene immortalato in diretta social. Nel luglio 2019 un altro schianto tremendo era stato ripreso con il cellulare e pubblicato su Facebook e in questo caso sarebbe stato proprio il filmato a provocare la tragedia.

L' impatto era avvenuto sull' autostrada A/29, all' altezza di Alcamo. Era morto un ragazzino di 13 anni, Francesco Provenzano.

incidente casilina

 

Al volante della Bmw che si era ribaltata c' era il padre, 34 anni, che era rimasto ferito insieme all' altro figlio di 9 anni. Su Facebook, il video proprio al momento dell' incidente: il rombo del motore, la foto del genitore in primo piano, al buio. Poi, lo schermo nero all' improvviso: l' auto si era ribaltata.

 

I DUE AMICI Sempre nel 2019, un altro incidente mortale. Questa volta a Modena. Di nuovo un video su Fb: «Facciamogli vedere a quanto andiamo... siamo solo ai 200 all' ora, faglielo vedere a quanto andiamo. Va sempre a cannella, questa macchina è un mostro».

Il tachimetro si muove mentre l' auto sfreccia sul rettilineo al chilometro 162 della A1 tra il casello di Modena Nord e Modena Sud: «Stiamo facendo i 220 all' ora». A filmarsi in diretta sono Luigi Visconti, al volante, 39 anni, e Fausto Dal Moro, 36 anni. Piove fortissimo e l' auto sobbalza, urta il guardrail e carambola in mezzo alla strada. I due amici sono vivi, cercano di mettersi in salvo, sembra un miracolo considerando la velocità folle a cui era lanciata la macchina.

 

Uscirne indenni è impossibile: i due vengono travolti da altre vetture di passaggio in autostrada.

Muoiono entrambi. La diretta social si è interrotta pochi istanti prima dell' incidente e in pochi minuti è stata visualizzata da centinaia di persone.

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Nel 2017, un' altra folle corsa immortalata dai social network.

 

Un altro tentativo estremo di guadagnare like pagato con la vita. È successo sulle strade di Padova. Al volante, e con il cellulare in mano pronto a registrare gli istanti in diretta, c' era Yassine Harchi, 31 anni, marocchino residente nel padovano.

La moda non riguarda solo le corse in macchina. Lo scorso luglio, per esempio, un ragazzo di 26 anni è morto dopo essersi tuffato, nonostante i divieti, dalle gallerie di Moregallo, Lago di Como, alla ricerca dello scatto più avventuroso della rete.