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Quirino Conti per “la Repubblica”
Un problema analogo si pose alla fine degli anni ‘60. Come raccordare, cioè, alle esigenze anatomiche maschili pantaloni – in quel caso a zampa di elefante — aderentissimi al bacino. Vennero in soccorso, baldanzosi e “modernissimi”, i giovani venditori del prodotto in causa: suggerendo di sdraiarsi a terra, trattenere il respiro e – zac! – , con un deciso colpo magistrale, chiudere lo zip.
Nel privato si preferiva il letto o un divano. Nonostante si fosse rivelato incauto e non privo di rischi sostanziali l’apprendistato di un esercizio talora al limite della castrazione. Per la biancheria sottostante non ci si faceva troppi problemi.
Riducendola al minimo quando non la si eliminava del tutto. Con le conseguenti problematiche (non da poco) sulla resa scultorea della propria virilità.
Ora ci risiamo: con un pantalone che niente riesce a rendere meno incollato al corpo; nelle attuali proporzioni – con effetti esilaranti – anche al polpaccio.
Per il resto, poche varianti: ancora un commesso quasi stylist che storcendo la bocca stronca l’uso dei boxer (“da moderati di centro!”), mentre, tutto eccitato, sfila da uno scaffale un perizoma incolore, un impalpabile, ridottissimo slip (“che neppure si nota, donando!”).
uomini con pantaloni attillati
one direction pantaloni attillati
one direction pantaloni attillati
david bowie jeans attillati
chris martin pantaloni attillati
tanga da uomo
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