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Da “corriere.it”
L’ex militante dei Nar, Massimo Carminati, «è da anni in affari con il clan Mancuso di Limbadi». Il tribunale del riesame di Roma, nel confermare il carcere per Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, i calabresi di Gioia Tauro indicati dalla procura come il tramite tra il clan ‘ndranghetista e Salvatore Buzzi, presidente della Cooperativa 29 giugno, fa proprio un passo dell’informativa dei carabinieri del Ros che attribuiscono a Carminati un ruolo decisivo nella costituzione della Santo Stefano - onlus, destinata a gestire l’appalto per la pulizia del mercato Esquilino, «a conferma del rapporto tra l’associazione mafiosa romana e il clan Mancuso che aveva già portato a proficui affari in Calabria».
la cupola di mafia capitale carminati
I referenti delle cosche
Rotolo e Ruggiero - scrivono i giudici - «nella veste di referenti della cosca Piromalli, risultano essere stati accreditati, su richiesta di Buzzi, presso la famiglia Mancuso la quale indica come proprio referente per le attività a Roma l’imprenditore Giovanni Campenni». E stando al riesame, «l’accordo per i nuovi affari nella Capitale dell’associazione calabrese legata ai Mancuso è stato esplicitamente approvato da Carminati», come emergerebbe da diverse intercettazioni telefoniche e ambientali.
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