DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Anna Guaita per “il Messaggero”
Sono di ogni estrazione sociale, sono giovani e anziane, liberal e conservatrici, e hanno tutte in comune le stesse paure. Hanno paura delle sommosse sociali, delle aggressioni sessuali, dei disordini politici, addirittura di possibili tumulti in seguito a cataclismi climatici. Per 3 milioni e mezzo di americane la risposta a queste paure è stata di comprare un'arma. Un nuovo sondaggio, il National Firearm Survey, creato dalla Harvard University e dalla Northeastern University, rivela un'inversione di tendenza che non ha precedenti nella storia americana.
I NUMERI
Finora le donne hanno rappresentato tra il 10 e il 20% dei possessori d'armi. Adesso ci avviciniamo quasi al 50%. Tra il gennaio del 2019 e l'aprile del 2021 gli acquisti femminili di pistole sono state di poco inferiori a quelle degli uomini. Sempre secondo il sondaggio, il più grande mai tenuto, che ha interpellato ben 19.000 persone, il 55% delle donne neo-armate è di razza bianca il 20% è afroamericano e il 19% ispanico. Molte delle novelle Calamity Jane hanno anche seguito corsi per imparare a usare la loro nuova pistola.
Varie associazioni sono nate proprio per venire incontro a questo nuovo tipo di clientela. A Baltimora l'ex poliziotta Rebecca Sewell ha fondato l'associazione Girlz With Guns, (ragazze con la pistola) e insegna le leggi del porto d'armi nello stato del Maryland, ma insegna anche a pulire e mantenere l'arma funzionante e anche a sparare. A San Diego l'associazione NotMe (IoNo) è nata come reazione alle rivelazioni di #MeToo e dal 2019 ha già laureato ben 400 nuove portatrici di pistole.
La fondatrice Wendy Hauffen, esperta di armi, ha deciso che doveva insegnare alle donne a difendersi dagli assalti sessuali e dalla violenza domestica: «Le mie clienti saranno pronte a difendersi» sostiene. Le americane che decidono di armarsi sono di ogni estrazione politica anzi possiamo dire che si tratti di un movimento bipartisan.
Ad esempio Elaine Pierce di San Diego, in California, una signora di 74 anni, ha deciso di acquistare una pistola dopo aver visto alcune manifestazioni di Black Lives Matter degenerare in atti di violenza in un sobborgo vicino al suo: «Mi spaventa il fatto che si voglia diminuire il finanziamento alla polizia, perché finora la polizia ci ha protetto, ma se non ci sarà la polizia voglio essere in grado di proteggermi da me» ha spiegato.
A Los Angeles, invece, la sociologa Nielan Barnes di 53 anni ha scelto di armarsi e di seguire un corso di addestramento con la sua nuova Glock fiammante dopo aver visto sfilare davanti casa sua i sostenitori di Donald Trump, con i cartelli che inneggiavano ai nazisti: «Non rientriamo esattamente nei parametri del femminismo tradizionale sostiene - ma in un certo senso lo siamo, non vogliamo essere vittime e vogliamo gestire il nostro destino».
IL MERCATO
Attraverso i decenni l'industria delle armi ha cercato più volte di conquistare il mercato femminile, con scarso successo. Per anni si era pensato che la soluzione fosse di ridurre le dimensioni delle pistole e renderle oggetti graziosi, magari in colori pastello. Oggi invece l'industria viene incontro al mercato femminile disegnando pistole tradizionali che siano semplicemente più maneggevoli da mani più piccole. Per non disamorare il mercato femminile, inoltre, l'industria delle armi ha anche smesso di fare pubblicità ricorrendo a immagini sessiste, ad esempio donne in bikini o bellezze procaci che abbracciano sensualmente uomini armati.
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