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Giovanni Ruggiero per www.open.online
BANDIERA NAZISTA VIGILI URBANI GREEN PASS
Chi farà rispettare l’obbligo del Green pass dove serve a Roma se anche tra i vigili urbani c’è chi boicotta il certificato verde? Il dubbio sorge dopo che nelle chat private di alcuni agenti della polizia municipale romana è cominciata a circolare una bandiera nazista a tinta verde, proprio come il colore del certificato. E accanto una scritta: «Green pass obbligatorio, lotta perché non accada».
Il caso raccontato dal Messaggero potrebbe sembrare a prima vista il delirio di pochi agenti isolati, convinti che il nuovo decreto Covid appena varato dal governo Draghi possa solo minimamente essere accostato alle atrocità del nazismo. E invece il delirio sembra essere più diffuso di quanto si speri.
Almeno stando a sentire il segretario romano del Sulpl, il sindacato dei lavoratori della polizia municipale, che al quotidiano romano arriva sostanzialmente a rivendicare quel messaggio: «Il paragone con il nazismo è improponibile? – dice Marco Milani – Forse sembrerà improponibile oggi, ma quando c’era il nazismo la stessa scienza ti diceva per esempio che l’omosessualità era una malattia e quindi se non ti curavi dovevi metterti la stella gialla. Ora, ottant’anni dopo, la scienza dice cose diverse».
Secondo Milani quindi è solo questione di tempo perché un giorno l’umanità giudichi la richiesta di esibire un certificato che attesti la vaccinazione o un tampone negativo come oggi si giudicano gli orrori nazisti. Anzi non ci sarà neanche da aspettare tanto: «Fra 10 anni», risponde Milani che poi ci tiene a chiarire che le sue esternazioni su social e chat sono a titolo personale, da privato cittadino.
Il boicottaggio del Green pass tra i vigili urbani di Roma
E come si comporterà sul lavoro lui e i colleghi che la pensano allo stesso modo? «Io farò di tutto per non essere destinato ai controlli sul Green pass». Di sicuro comunque Milani non si aspetta il pugno duro dai vigili romani, dando un’interpretazione tutta sua dei decreti del governo: «Poi stiamo parlando di dpcm, sono solo atti amministrativi, hanno la stessa valenza della doppia fila: puoi fischiare e dire guarda, spostati oppure faccio la multa. Ma non c’è obbligo di contravvenzione».
Multe che rischiano di non arrivare per niente: «Vedrete il tasso di applicazione delle contravvenzioni per il Green pass, sarà nullo». Le teorie spericolate per Milani vanno avanti anche quando si parla di vaccini. Ci tiene a mettere in chiaro che lui ha pensato di immunizzarsi, ma per i suoi figli se ne guarda bene: «Non sono No vax, io sono vaccinato, ma non vaccinerò i miei figli. Per tutti i minori dovrebbe essere così, non c’è motivo».
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