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NON C’È DUE SENZA TRE: PER LA TERZA VOLTA, ENRIQUE BYE OBANDO, TESTIMONE CHIAVE DEL PROCESSO CIRO GRILLO, NON SI PRESENTA IN UDIENZA. E I GIUDICI REVOCANO LA CONVOCAZIONE: "LA DEPOSIZIONE È SUPERFLUA" – IL GIOVANE NORVEGESE DI ORIGINI NICARAGUENSE, FIGLIO DI UN POLITICO DI OSLO, ERA STATO ACCUSATO DI ABUSI SESSUALI DA SILVIA, LA PRESUNTA VITTIMA DELLA VIOLENZA DA PARTE DI CIRO E DEI SUOI AMICI, MA HA SEMPRE NEGATO, AGGIUNGENDO DI AVER RICEVUTO LE SCUSE DELLA RAGAZZA (SAREBBE STATO UN RAPPORTO CONSENSUALE)
Estratto dell’articolo di Giuseppe Filetto per www.repubblica.it
DAVID ENRIQUE BYE OBANDO E IL FRATELLO
Lo attendevano da due udienze, alle quali non si è presentato. E con quella di oggi, le assenze sono tre. Sicché, i giudici della Corte hanno revocato la convocazione, «ritenendo superflua la sua deposizione».
Il testimone chiave di una vicenda accaduta sei anni addietro e di un processo che va avanti da quasi tre, era atteso al tribunale di Tempio Pausania: Enrique Bye Obando; dagli avvocati che difendono i quattro giovani genovesi – Ciro Grillo (figlio del fondatore dei 5S), Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, tutti imputati di stupro di gruppo e violenza sessuale – è ritenuto un testimone fondamentale.
Il giovane norvegese di origine nicaraguense e figlio di un politico di Oslo, secondo i racconti di Silvia, nome di fantasia della vittima, avrebbe abusato sessualmente di lei mentre i due erano in tenda, in un campeggio in Norvegia.
Lui, però, ha negato questa vicenda ed addirittura ha aggiunto di avere ricevuto, successivamente, le scuse dalla giovane per avere mentito. Per tale ragione gli avvocati […] difensori dei quattro imputati, ritengono fondamentale la presenza di Obando, la cui testimonianza tenderebbe a screditare la presunta vittima.
Lei, Silvia (nome di fantasia), la studentessa italo-norvegese, in aula, a Tempio Pausania, ha ribadito: «Con lui un anno dopo […] ci siamo ritrovati alla stessa festa, perché lui nel frattempo aveva cambiato scuola, per fortuna, quindi ne ho voluto parlare direttamente perché lui diceva una cosa, a me sembrava di aver vissuto completamente un’altra cosa e lui ha confermato tutto quello che avessi detto ma diceva che non si era accorto che io stessi dormendo». Pensava che fosse sveglia, tant’è che Obando con “La Verità” ha parlato di un rapporto consensuale.
Oggi, al processo a porte chiuse, era molto attesa la presenza del testimone. I giudici del collegio (presidente Marco Contu) hanno certezza dell'avvenuta notifica della convocazione tramite le autorità giudiziarie norvegesi. A questo punto gli avvocati della difesa hanno puntato a chiedere l’accompagnamento coatto, oppure un interrogatorio da remoto, ma la Corte ha revocato la convocazione di Obando, «ritenendo superflua la sua testimonianza».
BEPPE GRILLO - PARVYN Tadjk ALLA LAUREA DEL FIGLIO CIRO
I difensori ci tengono alla deposizione di Obando, che si sarebbe aggiunta a quelle rese al pm Gregorio Capasso dai quattro imputati, che hanno sempre sostenuto di avere avuto un rapporto consensuale da parte di Silvia in quella maledetta notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nella villetta di Cala di Volpe, in costa Smeralda, in uso alla famiglia di Beppe Grillo.
La ragazza (difesa da Giulia Bongiorno e Dario Romano), interrogata dal pm nel 2019, subito dopo l’accaduto, ed anche in aula messa alle strette dall’avvocato Gennaro Velle (insieme a Cuccureddu difende Corsiglia) nella primavera dello scorso anno, ha ribadito di essere stata abusata anche dall’amico norvegese: «Mentre eravamo in tenda ed io dormivo, mi ha aperto il sacco a pelo… abbassato i pantaloni… solo a quel punto mi sono svegliata ed ho capito cosa era accaduto...».
Edoardo Capitta e Vittorio Lauria al Tribunale di Tempio Pausania
Ed alle ulteriori domande della difesa la giovane ha anche precisato di non avere mai denunciato la presunta violenza sessuale, «ma di averne parlato con le amiche May e Shaira…», e successivamente di essersi confidata «anche con l’istruttore di kitesurf», di Palau, «a cui avevo chiesto consiglio di cosa fare… se denunciare».
Per tali ragioni gli avvocati dei quattro imputati minano a “sporcare” la credibilità di Silvia, mettendo così in dubbio la sua denuncia del rapporto sessuale senza consenso a Cala di Volpe.
il servizio su ciro grillo and friends quarto grado 2
A sostenere invece che Ciro e gli altri avrebbero fatto violenza sessuale alla studentessa ci sono anche i racconti della sua amica milanese Roberta (pure questo nome di fantasia) con lei in vacanza nel 2019 in Costa Smeralda e quella notte presente nella villetta in uso alla famiglia Grillo. Roberta al processo è anch’essa parte lesa, vittima di abusi ed è difesa da Vinicio Nardo e Fiammetta Di Stefano: mentre dormiva sul divano, i quattro hanno scattato foto hard.
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