DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Estratto dell’articolo di Maria Novella De Luca per “la Repubblica”
[…] "La stagione dell'amore viene e va. All'improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà", cantava Battiato. L'Istat ci dice che la cosiddetta "instabilità coniugale" sta avvolgendo come una tempesta sentimentale anche le coppie più grandi, tra il 2015 e il 2021 i divorzi tra over60, i grey divorce così li ha definiti la sociologia americana, sono aumentati di oltre il 40%, passando, in numeri assoluti, dai 6.131 del 2015 agli 8.715 del 2021[…]
«Non dobbiamo dimenticare che in Europa siamo il paese con il più basso tasso di divorzi, ma i numeri sono sottostimati. Molte coppie mature si lasciano senza arrivare al divorzio, per questo i dati sfuggono, il fenomeno però sta diventando strutturale, basti pensare che dal 1974 al 2015 il numero di separazioni tra gli over sessanta è passato dal 3,2 al 14,6% e anche in questo caso le statistiche non fotografano esattamente la realtà».
Laura Arosio è professoressa associata di Sociologia all'università Bicocca di Milano e ai divorzi tardivi ha dedicato diversi studi pubblicati su Neodemos. «Dietro i grey divorce ci sono due fattori: l'allungamento dell'aspettativa di vita e una diversa percezione culturale del matrimonio che ha raggiunto le fasce di età più avanzata. E cioè il diritto al sentimento, esattamente come nelle coppie giovani: se l'amore finisce, si scioglie anche il patto coniugale, complice la consapevolezza che superati i sessant'anni ci può essere ancora un bel pezzo di vita davanti. Per l'Italia così familista è una rivoluzione culturale, un fenomeno trasversale ai ceti sociali e anche alle aree geografiche. A sorpresa, infatti, i divorzi grigi sono diffusi in prevalenza al Sud».
[…] Se è vero che si tratta di una rivoluzione […] lasciarsi però nel «terzo tempo dell'esistenza» sempre con le parole di Ravera, non è certo indolore. Aggiunge Laura Arosio: «Una delle cause dei grey divorce nasce dalla sindrome del nido vuoto, quando la casa si svuota perché i figli se ne vanno e si resta soli, magari prigionieri di una relazione finita ma sopportata in nome dell'unità della famiglia.
La differenza però è che oggi anche oltre i sessant'anni non ci si sente più troppo vecchi per separarsi, per mettere fine all'infelicità coniugale, del resto l'entrata nella terza età è stata spostata ben oltre, anche dalle società scientifiche. C'è però un lato d'ombra: quando si rompe una coppia anziana, viene meno l'accudimento reciproco, perché gli anziani danno e ricevono cura».
È una delle nuove emergenze. In particolare in Italia dove il welfare è drammaticamente basato sulle alleanze familiari. […] «Sociologi ed economisti hanno lanciato l'allarme: lo sciogliersi dei legami in età avanzata, con un allentamento dei rapporti con i figli, rischia di creare vuoti di cura ai quali dovrebbe supplire lo stato. Ma nel nostro paese, purtroppo, questo non avviene» Conseguenze inevitabili di un volano che gira però alla ricerca della felicità. Lidia Ravera da anni racconta il terzo tempo della vita, la "adultità" avanzata che secondo le nuove classifiche Oms non diventa anzianità, vecchiaia prima degli ottanta anni. […]
Quando arriva la terza età le asimmetrie e le disuguaglianze tra sessi accumulate per tutta una vita infatti si acuiscono. Basti pensare alle pensioni: le donne percepiscono in media il 30% in meno dei maschi, sono quindi anziane più povere, avendo spesso interrotto il lavoro per le maternità, per accudire la famiglia, perché obbligate a part time involontari. «Tutto questo — conferma Laura Arosio — contribuisce certamente alla libertà o meno di affrontare un divorzio nella maturità».
Lidia Ravera torna all'orgoglio dell'età. «Divorziare può voler dire ricominciare, sentendosi magari più soggetti di desiderio che oggetti di desiderio. Se una donna ama il sesso, lo cercherà a sessant'anni come a venti, qual è lo scandalo? È vero che c'è una differenza tra maschi e femmine, pensiamo al linguaggio: dopo la menopausa la donna viene definita "vecchia" mentre l'uomo anche di settant'anni maturo. Ma se si è infelici in un matrimonio ogni stagione è buona per divorziare, basta non pensare: è troppo tardi, accontentiamoci». […]
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