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Niccolò Zancan per la Stampa
Domenica sera al cementone. «Lo chiamiamo così perché è un campo da calcio tutto di cemento, ha anche il tetto. Ci sono le luci con il timer. Devi schiacciare il bottone, ma si spengono definitivamente alle 11 di sera. Per noi è come il fischio dell' arbitro».
Domenica sera finisce 15 a 10.
Livello amatoriale, jeans strappati, canottiere, due squadre da sette, tatuaggi sui bicipiti e sui polpacci: «Learning to fly».
Il ragazzo che sta per diventare un assassino ha perso. Sta per uccidere il suo migliore amico che ha giocato nell' altra squadra. Ha già scelto un coltello dalla collezione che tiene in camera. E quando l' avrà colpito e scaricato in mezzo alla strada agonizzante, mezz' ora più tardi, registrerà un audio per una nuova storia Instagram: «Eh ragazzi Come ben sapete io ho fatto una cazzata ll mio obiettivo era far vedere alla gente che per amore non bisogna mai intromettersi nelle faccende altrui Ciao È difficile spiegarvi perché ho talmente tante cose da dirvi». La storia precedente era un suo commento al film «Il Re Leone».
«Io sono l' ultimo ad aver visto vivo Yoan», dice adesso un ragazzo dinoccolato di nome Fabio Montrone, 21 anni. Era amico di entrambi: «Mi sento in colpa. Dovevo andare anche io». Spente le luci, finita la partita. Lui e Yoan Leonardi avevano preso le bici verso casa. «Ho chiesto a Yoan se potevo salire a bere qualcosa, mi ha risposto che andava al McDonald' s per chiarirsi con Alberto. Credo che dovessero parlare dell' ex fidanza di Albi. Si erano lasciati. Albi si era fissato.
Ho insistito: "Vuoi che venga anche io?". Mi ha detto che non c' era bisogno. A quel punto, erano le undici e venti, ho visto Albi arrivare sulla Kia bianca. Ho salutato entrambi e sono andato a dormire».
«Albi». Alberto Pastore, 23 anni, operaio in una fabbrica di scatole sulla strada per Borgomanero, dopo la Casa del Confetto. Ha frequentato la scuola superiore di agraria fino al quarto anno, quando è stato bocciato. È figlio di un piccolo imprenditore edile, ha fatto le vacanze in Francia. Ed era stato, fino al mese di luglio, fidanzato con una ragazza di un paese a 5 chilometri da qui. «Il suo problema, il problema di Albi, era di essere rigido. Quando aveva un' opinione, nulla lo smuoveva. Ti faccio un esempio: il mio telefono è nero, lo vedi? Ma se per lui era bianco, era finita. Potevi discuterne ore.
Passava il tempo sul web a rispondere a tutti come se sapesse sempre la verità su ogni argomento. Lui è dei 5 Stelle, guarda qui che rilancia un post contro Salvini: "E mentre i Benetton si arricchiscono, le famiglie italiane rischiano di pagare un caro prezzo". Qui, invece, è quando dà consigli a una signora sulla migliore compagnia telefonica. Qui è quando parla di Cureggio. Si comportava da tuttologo. Per questo, certe volte, finivi per litigarci».
Su una panchina del «parchetto», l' altra istituzione di questo paese di 2600 abitanti, adesso i ragazzi stanno cercando un segno premonitore della tragedia: l' attimo che già comprendeva la fine. «Yoan era un ragazzo bravissimo. Timido, fidanzato. Può anche darsi che abbia fatto amicizia con l' ex fidanzata di Albi. Ma siamo sicuri che non si è comportato male». Ma scusate: se anche l' avesse amata, baciata, sognata o solo stretta in un abbraccio, cosa c' entrerebbe in tutto questo? «Nulla, lo so», dice Fabio Montrone.
«Mi ha stravolto sentire Alberto parlare in quel modo su Instagram dopo quello che aveva fatto. Una cazzata Ma come si fa? Aveva una voce assurda. Ancora la voce di chi ti spiega tutto».
Anche sua madre, la signora Helene Pastore dice al cancello: «Io non l' ho riconosciuto. Non riesco a credere che quello sia mio figlio. Quando ho ascoltato la voce di Alberto su Instagram mi sono detta: questo non è lui». I genitori dell' assassino e quelli della vittima sono andati insieme alla camera mortuaria. «Si conoscono da sempre, sono famiglie perbene», dice il sindaco Angelo Barbaglia. Qui le giornate girano fra le panchine del parchetto e il cementone, fra le rubinetterie scampate alla crisi, il McDonalds' di Borgomanero, il bowling di Serravalle e il pub di Gattico.
«Quando non lavorava, Alberto passava metà del suo tempo a giocare sul web oppure a commentare qualche post su Facebook, era sempre convinto di avere ragione, ma io non avevo capito cosa si era messo in testa di fare con Yoan», dice Fabio Montrone.
«È questo che mi tormenta». L' ex fidanzata del ragazzo assassino ha dovuto cancellare le sue foto dal web perché stava ricevendo insulti da mezza Italia. Ha scritto: «La vera storia la sappiamo solo noi e le forze dell' ordine. Se avete almeno un minimo di rispetto, vi prego: lasciateci in pace». C' era la vita reale e quella dentro ai telefoni, anche a Cureggio. Fino a quando, dopo una partita di calcio al cementone, Alberto Pastore ha deciso di dare la sua lezione anche sulla morte. Con la lama di un coltello, e subito dopo sul web.
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